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LUIGI BERNABO BREA
( 1III1a)
Civilti
pr~i!otorich~ d~lI~ i!ool~ ~oli~
Le isole Eolie crano fino a pochi anni addietro pressochè ignote
dal punto di vista preistorico.
A parle spor3dici rinvenirncnli di accette lev igate e di ouidiane
la vorate, un solo scavo sistematico vi era stal Q fatto nel 1928 dal
Sen . Paolo Orsi nella cont rada Diana dell'isola di Lipari (l) .
Scopa dello scavo cra stata l'esplorazione della nceropoli greca
e romana dell'antica Lipari e pcr caso al di sotto delle tombe era
venuto in ,luce uno st ralo preistorico con abbondantissima industria
su ossidia"a, ceramica d'impasto cn un frammento di ceramica dipinta a tremolo sottile marginato, con ansa a rocchetto, del tipo
ben noto ncllc Puglie e nel Materano, che aveva permesso di classifi care come neolitica Quella stazione (2) .
Convinto che le piccole iso'le dovcssero aver avuto nell neolit ico
un 'importanza di primo piano e considcrando d'altra parte che l:t
richczza di ossidiana doveva aver susci tato nel neolitico una intensa
vita nelle isole, inizi:li fin dal 1942 una sistematica esplorazione
dell':lrcipcl ago ealiano. Le ricerche, interrotte dalla guerra, ripresero dal 1946 a oggi.
Fin dalla prima ricogni zione (Luglio 1942) mi resi conto dell a
81raordimnia ricchezza di resti preistorici in quasi tutte le isole.
In moltissime zone ì camp i nereggiav
zie desll Scavi di Antlohltà. 1929, p. 61.
(2 ) U. RELLINI : "Le. .p lù antlca ceramiea dipinta In Italia",
lezione MerllUona.le editrice, 1934, tav. C,3 e p. 106.
Roma.
-69-
NoU~
COI ~
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2
LUI GI BERNABQ BREA
na, residui di una intensa lavorazio ne preistorica durata per sccoli.
Giacimenti di ossidiana esistono solo nell'isola d i Lipari. Due
dci mohi crateri che costitu iscono " ossat ura dell'isola, q uell o dci
Mo nle Pela to e quell o dett o la Forgia Vecchia , sopra 1':l!lualc borgo di Canneto. hanno eruttato grandi cola le di ossic;tia na. La più
appariscente é quell a delle Rocche Rosse, eruttala da', Mon le Pela·
lo, grande fiume ncro che, apren dosi un va rco nella barriera di
bianche pomici, raggiunge il mare alla Punta della Castagna all' cs trema No rd Esi dell'isola, fra Canneto e ACQuaca lda. Ricerche reccnti
d i Giorgio Buch ner (3) hanno però indotto a credere che ,'eruzione
a cui si deve lale colaia sia di età relativamente recente. Le ""omici
proiettate nell a prima fa se, esplosiva, di quella stessa eruzione di
cui 'la colata di ossidiana rapp resen ta la fa se finale, c{fusiva, ai sovrappong,ono in fatti in regione Papcsca a un suo lo battu to terr080
in cui, insieme :l. resti di carbone e a scheggie di ossidiana, ra ccogliem mo :l. nche un frammento di ceramic:l.. Ma com unquo ie pomici
dell'ultima eruzione ricoprono numerose minori colate di ossidia na
affioran ti sull a riva dci mare, che ben avrebbero potuto essere sfruttate dai primitivi.
I
PANAREA
I .-CALCARA
Le nostre ricerche si concentraro no dapprima supratutlo nell'isola di Panarea (4). Oltre a mino ri zone povere di materiali (Castell o, Punta di Drauto, ccc.), si scavaro no qui tre st:l.zioni preistoriche. Alla Ca lcara si trOvarono due stra ti preisto rici, di cui quel lo superio re, attribuibile alla prima età dol bro nzo, era ca ratterizza to da numerosi p ozzetti circolari faui con gra ndi ciottoli l'avici
lev iga ti dal mare, raccolti nella spiaggia vicina e ('ementali con fango vulcanico tratto dalle vicine fumaro le (Lam . I). Misurano circa
un metro di diamet ro cd altrettanto di p rofondi tà e dovevano essere
(8) O. BUCHNER. : l) "Giacimento di ossld1ana di Lipari", 2) "L'industria dell'officina in contrada P apesca ... Rivista UMi, pp, 175 e 180.
(4) L. BERNABO BREA: Notizie degll Scavi, 1947, p, m.
-70 -
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CIVILTA PREISTORICHE DELLE EOLIE
3
cìestinati alla conse-rvazione delle granaglie. E rano òoè dei piccoli
5il06.
Lo slrato inferiore invece era costi tuito da un ammasso di CQC ciame CI di ,lame, schcggic e nuclei di ossidia na con pochissime selci
Fig. 1.-P~tazlone preistorica della Calcara. Strato Inferiore neoi.ltlco.
Punta di arpione d i OMidiana e cuspidi di freccia. e microbullno in selce.
lavorate, (ra Queste va rie ~reecie a base arcuala e uno splend ido
microbulino (fig. 1..). Alcuni frammenti di ceramica a superficie rO$la lucida con anse caratteristiche permettono di attribuire Questo
strato a una fase ta rdiva del neolitico, alla slessa f:lsse cioè della Slazione di Diana nell"isola di Lipari.
2. - PIANO QUARTARA
Una seco nda stazione di Panarea é quella dci Piano Quarta r.I,
illt ri buibilc :1 11 a prima et:ì del bronzo, ma ca ratterizzata da anse
pizzule che non comparvero finora l!ltrove nelle iso.le.
3.-PROMONTORIO DEL MILAZZESE
La terza e più importante é quella d()~ Promontorio dci Mit:u:zese (5).
Questo promontorio si protende nel mare con pareli scoscese,
dirupate, ,pressochè in3ccesibi1i ed é congiunto al l' isola so lo da una
stretta sella, assa i facilmente difendibi'lc. (Lam. II, l) .
(5)
~a" .
L. BERNABQ BREA: "Villaggio ~U'età del bromo nell'isola di PanaBollcUno d 'Arte del Min istero della Pubblica Istruzione, 19tH, p. 31.
-71_
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4'
LUIGI BERNABO RREA
Cons lil uiva q ui nd i una vera fOrlezza nat urale e per questo é stalo scelto a sede di un viJIaggio.
Questo promontorio, che ha la forma dc una falcc e che racchi ude una insenatura pro fonda, si com po ne di t rc dossi IUCC
1
secondo.
SUoi primo d i q Ueiò li dossi gli scavi m isero in luce i resti di v e n t u~
na capan ne (La m. li , 2), quasi Iutle a pian ta ovale, mo lte ci rcoscritte da un reci nto quadrato a spigoli smussati , una sola rettangolare (L1m. III, l), del le Qua li quasi sempre la pia nt a é perfe ttamen te
conserval a. In mol te si trovarono maci ne, macinelli, mo rt:li di pieIra lavica. In Qua'lcune tratti di pavimentazione a grosse lastre o
ba nchine aderenti alle pareti.
. Lo strato archeo logico é d i tenue spessO re e unitario appartenendo ad un unica fase culturale.
So.lo su l pro montorio es tremo si misero in luce due capanne impostate (Lam. 111,2), anzichè sull a viva roccia come le a,ltre, su un
fo rte st rato di loeS$ vulca nico, e conserva nt i i mu ri perimetra li per
un'altezza di oltre m. l ,50. Esse si sovra ppongono a pozzetfi dci
lipo d i Quell i del lo strato superiore dell a Ca'lcara e si raccolse Quì
anche Qualche frammento con decorazioni ana loghe a Quelle d i P iano Q uarraTa , attribuibili perciò , come i pozzett i, all a p rima eta del
bro nzo.
Ma il co mplesso del materiale del Mi'lazzese é, como abbia mo
dell a , cu'k uralmente unitario.
La ceramica é, nell a sua massima Quan tità, di t ipo assa i sim ile :>
QueUa delle stazio ni e necrODoli costiere del Sir3cus:mo dell 'età de
bronzo: Th3psos, Cozzo del P ,mtano, P lemmi rio, M 3trensa, Fiori
d ia, Mo'linello di AUgust3 (6) ,
Ca raueris tic he sono soprat utfo le gT di cape soprcle" ate su alt(
3n
piode tubolaTe, forni te di piccole anse d:ll1 e q ua li si dipartono ncr
va l ure ri'leva te che fOrma no vo lute contrapposte al centro de cia,
cuna faccia (Lam. IV, num" l, 2, 3) e ,le bottigl ie a corpo ovoidale
3r
(6)
P. ORSI, " COntrlbuU all'archeologia preellenica sicula", B un, P a/letn.
(Matrensa) ; " La neeropoli sicula del P lemmlrlo"', Iv!.
" DI due sepolcretl slcull nel territorio di Siracusa",
Archivio Storico Siciliano, 1893 (Mdlllello): " Necropoli &Icula Presso Slra·
Cll5 con vasi e bronz.! mlcenet .., Mon. Ant. del Llncel, n, 1893 (COzw del Pantano) " ; " 'l1lapsos, neeropoll slcu' a con va.sl e brond mlcenel", Ivl VI, 1896: "Necropoll di M1locca o Matrema", B ull Paletn. It. , XXIX, 1903, p. 138 e tavv. X ·
XII,
iIt. XV, 18119, p. 197
XVI I, 1891, p. 115:
-
'12 -
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CIVII.TA PREISTORICHE DELLE EOU E
5
decorato con fa scia a zig-zag liscia in ca mpo punteggiato o tratteggiato, ad alro collo liscio , fornite di una grande ansa verl ic:r1e da l
ventre all'orlo (Lam . V, l) . La ceramica rOzza é rappresentata so.pratulto da grandi o rci per acqua, da la rghe teglie piane (Lam . IV,
4), da fruttie re su alto piede conico, da dolii (Lam . V, 4) fornili di
quatro piccole anSe su [[ a spalla e di due anse maggiore sul ventre.
Compaiono anche diversi tipi di 011 c, di pen lole e di tazze, nonchè
dci vasetti minuscoli, tronco conici o a piccola bottiglia.
M a con Qucsla ceramica, che si deve considerare locale , anche
se non é prodotta nelle isole che mancano di argilla, si associano
due dlassi di ceramiche importate: l'una da'1 mondo «a ppenni nicoll
dell'Italia pcn insulare, l'allra dal mondo miceneo. Le ceram iche
:lppenniche sono rappresen tate prevalentemente da scodello fornile
di grandi anse Irafo rate, soprelevate sul l' orlo, Esse trovano i confronti I
più stringent i nelle isole della Campania sop ratullo a Ischia
e Vivara (Scavi Buch ner) (7).
Lo ceramiche micenee (un cratere c' un anforetta (Lam , V, 2)
quasi completi e numerosi framme nti) appertengo no ai Late Mitl oall
III a della cI:lSSific.:!zione dol Furumark (8) c possono, su ll a base di
questa, essere datate al XIV seco'lo a. C. E q uesta d'altronde la fa se
a cui sono atlribuibili anche le numerose ceramic he micence delle
già ricordate necropoli del Siracusano. 1\ fatto più singo lare é la
compa rsa sui vasi di impasto di ti po ~oc:! lc di un notevole numero di
contrassegni, o ra numerali, Ora grafici, la maggior parte dei Quali
trova riscontro nei segni dell e scritture minoico-micenee e sopratutto nella Linear A di Creta (9) , /I largo uso di contrassegni sui vasi
ha riscontro in mo lte tocalrtà del mondo minoico-mice nco (lO) .
E comunq ue Questa Ila prima ,testimonianza di un uso della Icrittura nel Mediterraneo occidenta'le.
Quasi assente é :11 Milazzese l'ind ustria litica, L' uso d<>l metallo,
•
(7)
G, BUCHNER: " Nota preliminare sulle ricerche preistoriche llcll'lsola
Bull di Paletn. n., I . 1936-31, p. 65.
A RlTMANN e G, BUCHNER: " OrJ.gine e passato dell'I5Ifa d·Ischla". Napoll, 194.9.
(8) A, FURUl\.tARK : "The Cbronology or Mlcenean Pottery", stockholm,
di
IlSChla",
1941,
(9) L. DERNABO BREA: Segni grat1c1 e contrassegni nelle ceramiche
deU'ot.à del Bronzo delle Lsole EoUe", Minos, I , Salamanca, 1951, In corso di
........
(lO) A E. KOB ER: "The Mlnoan Scrlpts, Fact and Theory", in Alnerican
J ournal or Arehaeology, LII, 1948.
-73 -
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6
LUIGI BERNABO 8REA
oltrechè da frustuli di bronzo, é aUcstalo da una farrn:! per la fu sione di nastri scanalati.
Numerose le fu scruolc, assai grandi, sfcroidali o a disco, c gli
uncini ~illili . Sono presenti corni fi ttili votivi.
"
STROM IIOLI. F ILICUD I. ALiCUD I. SALINA
Numerose Iraccic di vita preistorica sono SIate segnala te nelle
altre isole. Selci sparse e ceramiche nella penisola Basiluzzo, una
stazione sui timpone di Ginostr:l nell'iso! .. di Stromboli (11) . Atlendono di essere scava l.e due vasto stazioni a'[ C:l,!lO G razia no nell'isola
di Filicudi e in Quell a di Ali cudi. Da M:llfa nell'isola d i Salina proviene oltre a frammenti sparsi, un corredo lomb3lc ncolitico (1 2).
III
LIPARI
Netti ultimi mesi oggetto di intense ricerche é stata la prin cipale
dell e isole, quella di Lipari. Si idenlificarono qui traccie di vari :lbi tati preistorici a Piano Conte, a S. Nico'la CCC., si saggiò nuovam en te
·Ia stazione della contrada Diana, ma si esplorò sopralutto Quella che
fu scmpre la sede del princi{>ale centro abitato dell'isola: il castello
di Lipari.
E Questo un roccionc di ossidiana dalle pareti dirupate che incombe sul m:!rc dominando due insenature, che costituiscono due
,piccoli porti naturali, Marina Corta a Sud e Marina Lunga a Nord.
Sull'alto de'I Castcllo trovÒ posto la città grcca, dcII a Quale null'
altro sussiste di visibile c he una torre dell'ant ica ci nta muraria~ incorporala nell e fo rtificazioni medievali, ma conservante ancora ventiduc assise di conci (l3).La città continuò a vivere ncll'ctà roman:!
e in Quclla medievale, alla Qua le appartengono una parle delle fortificazioni . Ma il maggior complesso dci bastioni che facevano di
( ll ) o. BUCHNER : "Troccle di abitato neolitico e l'reoo neU'lsola d i SLromboli", In Rivista di Bclenu Preistoriche, IV, 3-4, 1949, p. 207.
(2 ) L. BERNABQ BREA: NotWe degH SCavi, 1947, p. 220.
(l3) P. ORSI: NotJz1e deglJ. scavi, 1929, p. &3, 111'. ~.
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CIYILTA PREISTORICHE DELLE EOLIE
7
Lipari una poderosa fortezza é del tempo della dominazione spagno la cd é stato costruito probabilmente dopo il tcrribi'l e saccheggio
di Khair-ad-din Barbarossa nel JS44 (14) . Solo dal XVIII secolo in
poi la d uà si s.postò in basso nella piana al ,piede dell'acropo li ave
é attua lmente c sull'antica rocca restarono solo la cattedra le e a'lcu ne chiese.
La città greca fu fondata dai Cnidi c dai Rodii reduci dall a sforfunata spedizione di Pentatlo a Lilibeo. Ma Ja leggenda narrataci
~.:c::.:.:::::.:.~
t~. 2.- Uparl. Acropoll Fanne de la ceramIc8. di. I.mpastc del neolltJco anUco
da Diodo ro (15) parl:l di precedenti abitanti. Egli narra che Liparo,
fi glio di A usone, rc degli Ausonii, alla morle dci padrc, vcnuto in
discordia coi fratelli per b spartizione delrcredità paterna con una
schiera di compagni sarebbe ven ut o a colOnizza re le isole prima deserte.
Alla corte di Lipari si sarebbe recato Eolo, che ne avrebbe sposato 1:1 fi glia Ciane e, restituendo Liparo secondo la sua volo ntà a
Sorrcn to, suo .paeSe d'origine, avrebbe regnat o sulle iso le. Eo lo,
cra considerato un re saggio, giusto e ospitale.
Avrebbe avuto sci figli c sci figlic che, sposa tisi fra 10ro, avrebbero regnat'o sulle isole e su gra n parte della Sicilia c della Cabbria,
'imitando le virtù del padre.
A'I loro arrivo i Cn id ii avrebbero trovato le isole in profond :1
decadenza, abitate 80'1 da cinquecento abitanti che si dicevano dis0
cendenti da Eolo.
1 nostri scavi sull'acropoli di Lipari avevano lo scopo di mettere
in luce gli eventual i resti della ci ttà greca e di ricercare le traccie
(14)
( 15)
L. ZAOAMI: "Le Iaole Eolle", Messina.. 1939, p. 23'7.
Dlod. V, 7.
- 75-
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8
LUIGI BERNABO BREA
di queste più antiche popolazio ni che la leggenda indicava essere
vissute su Quella rocca.
I r is ultati dello scavo superarono di gran lunga ciò che ci si S3rebbe poluto attenderc.
Essi rivela ro no infatti 1'esislcnza di un deposito stratificato dello
spena re co mplessivo di d rca selle metri c d!cdero in varie trincee
una successio ne stratigrafica a nCOr ,pi ù completa e precisa di quella
dell :1 caver na delle Arene Candide.
La successio ne stratigrafi ca osservata é la seguente:
1) In basso a con"
tatto con la roccia si ebbe lino strato neo1ili co
con :Ibbondantissima industria Jitica quasi cscl usivamc nlc"s u oss idi:lna (rarissimi pezzi di selce) e macine laviche. 1 1 cer3mica di questo
....
Sinato si può dividere in due categorie :
:I ) U na ceramica di impa sto lucid o, talvo lta lucidissimo, co n
anse sem plici, generalmente ad anello formato da 1a rgo nastro. quasi
sempre inornata (Lam . VI . 1) oppure decorata con sottili, finissime.
,lince gra ffite dopo cottura. Sovente nei vasi decorati con quesla
tecnica si hanno zone dipinte in rosso ocra sul londo nero o bruno
dell'impasto. Qualche volta si hanno tacche o bugne into rno agli
o rl i. Le form e piu comun i so no scodelle tronco coniche, scodelle e
tazze a profilo più curvo, o rci e p iù raramente fiaschi. I vasi più fini
sono le ollelte a corpo sferoi da le o sferico-schiacciato con basso'
orlo verticale intorno all a larga bocca (fig. 2" ).
b) La seconda categoria é formala da cera mica di argill a depII.
rata, dipinta a grande fascie o fiamme rosse bo rd ate di nero sul fo n·
do bi ancastro roseo. Si ebbero di questa cl3se quallro gr3ndi alle
prcssochè intogrc, due tazze emisferiche, frammenti di altri vasi ana·
loghi, di fia schi ccc. E questa la ceramica già no ta sopratutto dai
rinvcniment i dell a Grata delle Felci di Capri (16) e di Megll ra H y.
blaea presso Siracusa (17) . Per imenderci po tremo denomina rl a ce·
r:mlica dell o sli'le di Capri (Lam . VI , 2 y 3).
Da questo orizzon te si ebbe anche alcune anse plastiche a forma
di tcsta animale e la testa di un idolctto fittile.
Assai interessan te é .l a comparsa in questi st rati di :ll cuni fram ·
menti di ceramica impressa dello stile di Stcntincl lo, ben nota in
(lS) U. RELLINI: "La Grotta delle Felci a Capri": Mon. Ant. dei LlneeL
XXIX, 1923, tavv. I·U.
(17) P . ORSI; " Meggan. Byblaea., Tempio greco arcaleo e vtllagglo neolitico" , MOll. Aut. del Lince!, xxvn, 1921, tavv. A, B, C.
- '16 -
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CIVILTA PREISTORICHE DELLE EOLIE
9
Sicilia, ave cos tituisce il più antico o rizzonte neolitico (18). (Lam.
V, 3).
I frammenti della ceramica ste ntinel1iana comparvero quasi esclusivamente nell a trincea L nei due tagli più profondi s ui quattro
con cui fu esp lorato il deposito.
Il problema, che &010 successivi scavi potranno riso'lvere, é quindi quello di definire se esilita a Lipari una fase steni ,lellia na, anterio re all'avvento della ceramica dipinta, i cu i deposi ti, eiSendo ncl
!p unto da noi scava to di c<:ccssiva sou igliezza, sia no stali sconvolti
dalla continuazione della vita nella fase successiva a ceramica dipinla {crt-andosi così la mcccanica co mmislione dci due orizzonti che
abbiamo ()sscrvato nei tagli più profondi, o se invece i p ochi frammenti della ceramica stentincllian.:t rappresentino una importazione
dalla Sici lia nelle fa si più anliche della cultura a t'eramica dipinta .
Certo é che esse :tppartcngono a due o rizzonti culturali nellamente d istinti, siciliano l'uno, continentale, italiano, l' altro.
2) L'o rizzonte sUCCC6sivo é ca ratterizzato da una ceramica dipinta molto diversa dalla precedellte. Si tratta d i vasi minori, dalle
for me più raffin ate con piccole anse quasi sempre stranamente acca rtocciate oppure allunga le a rocchetto. La decorazione é basata h U
un disegno m inut o, quasi miniat uristico. I motivi principali, oltre il
tremolo so ttile marginal o, sono sovente compli ca le derivazioni dal
meandro o anche spirali, scacchiere ecc .. Se ne ebbe un solo vaso
completo e numerosi frammen ti (Lam. VI , 4 y 5).
Nella ceramica d'impasto, in cui o ra preva lgono colori chia ri :
rossastro o bruno giallastro, le anSe predo minanti sono q uelle tu boIa ri all ungate. Sono frequent i le anscU c, o pse udo-ansetle non
forale, minuSlCole. Nei bicchieri cilind rico ovoida li le anse sono so·
vente applic:lte proprio sull ' orlo dei vasi. Meno freq uente la deco-
(18) P . ORSI : "S\.a.7Jone neolitica d i StenUncllo", BuU. Paletn. It., XVI,
1800, p . 177 Begg.: C. CAFFJCI : "StAZioni prclst.oriche di Tretontalle e Poggio
R.Qo;.so in t.errit.orio di Paternò", Monumenti Antichi del LJncei, XXIII , 1915;
"Contribu ti allo studio del ncolltJco s1clliano". BulL Palctn. I L, XLI, 1915
Soppl.; "COntributo al lo studio della S\.c1lla J)l'elstorlca", Archivio Storico
per la Sicilia Orlentllle, XVI, xvn, 1919, 20 pp. ; "La stuJone neolitica di
Fontana di Pepe e ~a civiltà di Stentlnello", Atti R. Accad. di Scienze, Lettere
e Belle ArU in Palermo, XII, 1920; P. ORSI: " Megara Hyblaea, Vlllapio neo·
iltk:o e tempio gTeco e di taluni aingolatissl.m.l v8$l di Paternò " , Mon. Ant\.ch1
neolitici " , B ull. Paletn. lt. XLV, I ~; C. e L CAPPICt : Blz1lien B Jiin gere Pe·
rioden " , in EBERT, RellJlu d. Vorgeach., Xl1, 1928, p. 188 seii. e " S tenttnello
K ultur", Iv!. pp. 414-418.
-Tl-
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lO
LUIGI BERNABO 8REA
razio ne graffita vicino alla quale si trovano anche quelle a intaglio
c a rilievo. E insomma l'orizzonte no to sopralullo allraverso i vi·
lIaggi trincerati e le grotte del Malcrano e atlravcno ahri rinvcnimenli neo litici di fase seriare delle Puglie (19) . ASS3i interessante il
rinvenimento in questo stralo di un ansa di ceramica fOlli a con bande incrociate nere, appartenenle ad un V3 S0 dello stile di Serraler~Iicchio .
Continua abbondante J"industria lilica su ossidiana. J materi ali
di qUC61 0 orizzonte sono fin'ora scarsi c in pochi punti esso é stato
visto in stra lO puro. Nella trincea M da cui ii ebbe rinvcnirncnli
,più a, bondanti c p'iù ,pregevoli esso era sconvolto e frammisto con
b
il ,precedente orizzonte a ceramica di.pinta dello stile di Capri. Dove
lu vi8lO puro. nella trincea N e p. esso era relativamente povero.
3) L'orizzonte successivo. attribuibile agli inizi dell'età dci bronta, é uno dci più ricchi e mcglio rappresentati sull'acropo li di Lip:lri. Di esso si , misero in luce anche i resti di due grandi capanne ava·
II i (Lam. VI. 6) .
La ceramica dipinta é ormai scomparsa . AI suo posto subentra una groiSolana ceramica d'impa~to, .parecchio razza e pesante,
decorata 'con inèisioni a crudo. Fra le forme più comuni e caratteristiche sono le scodelle emisferiche con ampia go la sotto l'orlo etIpanso, fornite di un ' ansa orizzontale a cannone posta solto la carena (Lam. VII, 1 y 2); gli scodelloni tronco-con ici fornili all'interno,
s ul fondo, di una grossa ansa a ,ponticello e di un'anselta minare
posta aJl'estcrno Quasi a contatto col fo ndo (Lam. VII, 4 y 5); i gran_
di orcì sfcrici con alto orlo ad imbuto iniorno alla bocca, sempre decorali con alcune linee incise orizzontali ana base dell'orlo, e con
due rilievi scmicircolari sulla spalla entro i Quali Blanno alcune
grandi cuppelle (Lam . VIII, 6); gli orcioletti minori forniti di un
ansa verticale a nastro dall'orlo alla spalla anch'cssi recanti i due rilievi scmicircolari sulla spalla e decorati cOn alcune linee ondulate
(}9) R. B. K. STEVENSON: "The Neollt.h!c Cultures or 80uth ~ Itall'''.
Proceedlng of tbe Prehl6t.orlc 8odety. 194'1. p. 85 : A. MOSBO : "
neoUtlca di Mo~etta", Mo num. Antichi del IJncel. XX. 1940: M, MAYER : "Le
sta.z1Òn1 prel.storiche di Molfetta", Bari, 1904; " Molletta und. Matera", Lelpzlg,
1924 ; A. JA'M'A: "La Puglla preistorica", Bari, 1914 ; T , E. PEET : " Preh'-toric
F!nda at Matera". IJverpool Annals of Arohaeology
AnUtropology, 1909; Q.
QUAOLIATI: "Tombe neolitiche In Taranto e suo territorio". Bull Paletn.
n., XXXII. 1906 : U. RELLINl : "scavi preillt.orlcl .. Berra d·A1t.o", Not. Scavi.
1921i; " La p1u antica ceramica dipinta In Italia ", Roma, 1934; D. RIDOLA : "La
Orotta del ~il;trelll e la Grotta Punerarla in Matera", 1912 ; "lA! grandi trin·
cee preil;t.orlche di Ma tera. ... BuiL Paletn. I t.. XLIV· XLVI, 1924·26.
'&Il"
-78-
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CIVILTA PREISTORICHE
DE~
EOLIE
Il
orizzontali (Lam . VilI, 1 y 2), i vasi a fruttiera e a coppa IU alto
picdl!' co nico (Lam . VfIl , 3, 4 y 5), i vasetti minuscoli imitanli ora le
scodelle emisferiche, ora gli scodelloni tTOnco-conici, ora gli orcioli;
le larghe ciotole a calotla sferica decorale internamente con !arghi
solchi orizzontali sul fondo, i grandi dolii con piccolo orlo teso ad
imbuto e quattro piccole ansette applica te su ll a larga spalla, ecc.
(L,m . VII, 3 y 7).
La ceramica più rOzza di uso domestico, inornata é costituita sopr:lt ullo da grandi anfore sferoidali biansate (Lam . VII , 6) .
I motivi de'Ila decorazione incisa sono pochi e ritornano con
grande frequenza . Predominano sopratutto le linee orizzonta li ono
du late, ta lvolta alternale con linee rette o con file di punti. Frequenti, sopratutto negli scodell oni, sono corone di denti di lupo
punteggiali intorno agli orli e ai fondi. Compaiono anche con una
certa frequenza i cerchielti punteggiati o rosette di punti.
Frequ entemente nelle scodell e e scodclloni ~a decorazio ne si estende anche sotto H fo ndo .
L'industria litica ,perdura ancora abbondante e sempre cso'Iusivamente su ossidian:! . Numerose le macine piano.convesse, i macinel·
li, i pestell i. Di grande interesse é il rinvenimento in questo o riz·
zonte, e sopratulto nei suoi livelli più alti, di numerosi frammenti
di ceramica egea importata (Lam . VIII , 7, 8). N o n si trala Quì come
a Panarea, a Thapsos, a Cozzo del Pantano, a Matrensa, ecc. di ceramica miccnea del L H. III a, ma di una ceramica assai più anlica
corrispo ndente al periodo del più 'libero sviluppo dello slile naturalistico <:relClie, ricca ancora, nelle ~orme e nei ,motivi decorativi,
di tradizioni mcdio- minoiche. Si può ,p ensare che si tratti di ceramica cretese, che trova le ana-10gie più stringenti nel complesso vas_
col:are dci pozzo di Gypsooes dell'abitato di Cnono. (20) atlribui ·
bile ci06 agli inizi del L. M. I a e dalabile fra il ISSO e il 1500 a, C.
E 'la prim a volta che ceramica egea di et-.l così antica viene, trovata
ne ll'occidente cd cssa segna probabi lmente il primo I unto cronop
,l'ogico gicuro, la prima data fissa nella preistoria siciliapa.
4) Gli strati che a Questi si sovrappongono corrispondono all'orizzonte ben noto di Thapsos-Cozzo del Pantano, già da no i largamente cCplo rato nell e isole Eolie ai Milazzesc di Panarea , Nonostante
che nelle trincee H e I (Lam . IX, I) si siano meiiSC in luce tre ca·
panne ben conservate, perfettamente analoghe a Quelle di Panare:l,
(20)
A. EVANS: "The Pal.ace of Minos", n, 2, J), 549, fig, 349.
-
'i9 -
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12
LUIGI BERNABO BII.EA
a ppartenenti :I questo o rizzo nte, il co mplesso dei ri nvenimenti dd
esso riIcribile é in realtà piuttosto scarso.
In alcune trincee ad esempio (D ., F.) questo orizzonte mancaVl
affatto ed era rappresentato solo da p oc hi frammen ti sporadici che
comparivano negli strali di co ntatto fm i livelli ad essi superiori e
Quelli inferiori. Le fo rme c 'le decorazioni delle ceramiche sono
identiche a Quelle dci Milazzesc (Lam. IX, 5). Coppe s u alto ,piedC!
(Lam. IX, 2 y 3), bottiglie, a gra nde ansa verticale (Lam. IX, 4),
orci globul ari con orlo ad imbuto, sostegni di vasi di 'forma anu lare
(Lam. VIII, 9 y lO), tcglie. fr uttiere, grand i dolii con quattro piccole
anse alla base de l coll o c due maggio ri sul ve ntre (Lam . X, J), ecc.
Numerosi anche q uì le fuseruolc. i corn i fittili (Lam. VIII, 11), ccc.
Anche Qui si rinvcnne qualche frammenl o di cera mica appenninica,
i-mport,I(3 dalla penisola it3li3na e miccnca (L H Hl a). Partico•
.Ia rmente numerosi furono i contrassegni di tipo min oico-micc neo
sui vasi loca li (Lam . X. 2). L'industria 'litica é o rmai quasi scorn·
pa~a .
5) Un sottile stra to di incen dio sepa ra Questi strati della media
età del bro nzo da quelli ad essi sovrapposti, di gran lunga più po ·
tenli e p iù ricchi di essi.
In questi strati che corrispondono all a es trema fme deU'età del
bronzo e agli inizi dell'età del ferro si raccolse un materiale abbono
d;mtissi mo, nel Qualc si possono ri conoscere due fasi principali un"!
pi Ù arc3 ica (A) e una più evolu ta (B) .
N on sc mpre é stato possi bile distinguere stratigr 3 fi cam~n te con
grande eS3tezza Queste due fa si. Tuttavia all a seconda appart;e nt::
una gra nde ca p3nna irregolar me nte ovale della trincea D che, no n
ostante fosse stata già ,parzialment e distrutta da una cisterna mo de rna, ha restituito una enorme congerie d i materiale dai Quale é stato
possibi le ricostruire una cinq uantin3 d i vasi. Essa d 3 il panorama
piÙ completo dclla fase B e consenle che si defini sca , un pò con
il'aus i'lio della E tra,ig~afia, un pò per escl usione dei tipi, anche il pa ·
norama cultura le della fase A.
Osserviamo intanto che Questo lungo pe riodo pur venendo .:13
noi distinto in due fa si principali, sembra essere culturalmente un i·
ta rio. Si ha l'impressione d i trovarsi dinnanzi ad una continuità Ji
vita, nell a Quale le divisioni da noi impoSle risultano in certo modo
arbitrarie, essendo impossibi le determinare esalle cesure nell a con·
tinuit;Ì d"cll 'evol uzione. Purtuttavia Quando si considerino gli es tremi
di tale evol uzione le differenze appaio no sensibilissime. Le fa si ;u.
-BO_
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CIVII.TA PREISTORICHE DELLE EO LLE
13
caichc si ricollega no infatti anco ra strettamente all~ stazioni più taì.
dive della cultura «appennin ica» dell ' Italia peninsulare, le più re·
centi rientrano invcce o rmai nella facics del Villanoviano meridio.
naIe. Mentre infatti le culture della prima e media età del bronzo.)
era no di tipo nettamen te sic i·liano, 'Ie cu lture che stiamo ora esami.
n:lOdo si collegano invece strett amente all' Italia peninsulare.
E sse ci offrono Quindi una conferma della verità del fond o slo ri.
co dclle leggende di I.iparo c della colo nizzazione ausoni:!. delle isole
Eolie narrateci da Diodoro.
Crediamo Quindi legitt imo denominare :lUsonia ques ta civiltà di
o rigi ni cd attinenze peninsu'lari che compare in questo mo mento
nelle isole Eolie.
A,..çollio A. Presenta una faci es ancora nettamente «a ppennin i.
ca». Fra le formo più caratteristiche di csso SO IlO le scodelle o cio·
tale d 'impasto a superficie neraslra, con C\lrena più o meno accen·
tuata fr a il fondo e la parete (Lam. X, 3), che forma una modica
gola, c fornite ora di un ansa ad anello ve-rticalc COn soprelevazione
ad :Iscia, cilindro retta
co rnuta (Lam . X, 4' y 5), ora di un alta
ansa a piastra con foro centralc, sormo ntat a da un appendicc :l va·
Iute (L.1m . XI , I), che ricorda, in fOrma più semp'lificata, le stra ne,
complicate ansc d i Santa Paolina di Filottrano e delle altre stazioni
marchigiane studiate dal Rcllini (21) . Vi sono anche dell e padelle
piatte con ansa :Id anello da cui loi IDpartono I
parall elamente due appendici cilindriche sciccata mente tagliate.
Un ' alrra delle fo rme più caraueriSliche é il vaso a becco·ansa
(Lam . XI , 2), frequen te nelle stesse stazio ni marchigian c, a Toscanell a· lm olese (22), a Latronico (23), a Cuma (24). Un'altra é la situo
'la con ansa ad anello impostata trasver&al mcnte sulla sommità di un
ansa verticale a nastro (Lam . XI. 3).
Compaiono fin da questo tempo i grandi o rci biconici, con breve
ori CliO orizzontale intorno :llIa bocca. che preludo no ai tipi villanoviani , gener:.lmente ben fatti, lucidi c talvolta decorati con fa sci
orizzontali di solc hi (Lum . XI, 4 y 5).
°
(21) U. iRELLINI : "Le stazione enee
clvlJt,3, lta1lca", Monum. AnL. dei Llncel, XXXIV, 1932. tavv. IV-VI.
(22) R. PETAZZONI : "Stazioni preistoriche nella provincia di ~ogna",
Monwn. Ant. del LInceI, XXIV, 1916, col 243, Hg. IO-Il.
(23 ) U. RELLINI : "La Caverna di Latronico" , Monum. Antichi del LInceI,
XXIV, 1916. ng. 25.
(24 ) E. OABRICI : Meuma", Monum. Ant. del Lincel, XXII, 1913, tavv.
vm, &: XIll. &.
-81
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14
LUIGI BERNASO RREA
vaso ,più comune in Questi stra li é però la grande situla cilind rico ovoidale, di impaslo rozzo, no n 1evigato, spesso irrcgol:Jrmente plasmata. decorala con un cordo ne orizzontale, liscio o 3 impressioni d igi tali, corre nte p oco sallo l'orlo c interrotto da quall ro
prese a Iinguella orizzontal i, poco ,prominenti (1..301 . XI, 6 y 7) .
Vicine ad essi sono delle pento le sfcroidali p ur esse decorate con
cordo ne o rizzontale, fo rn ite di un ansa nastrifo r mc verticale.
Numerosa c varia é la serie degli o rciolcll i, tazzine, &codel! ine,
«c.
Ausonio 11. La capanna del];l !rinee:1 D ci ha dimOlllralo il perdurare delle grand i ciotole carena le con alta 3ns:! corn uta (L:lm . XII.
S), la quale, in Questa fase tarda , viene soven te :1 prcnd~ro la fo rn13
di un volto stilizzato (Lam XIT, 1. 2 y 8). Ma vicino :Id esse co mpaiono nuovi tipi di tazze c scodelle . Una del le forme più comuni
divont a ora lo scodell one largo , con orlo un pò rientrante, fornito
di un ansa a cord one o rizzon t:llc, mentre fra i tipi più fini é la t.aZZ:l
fonda a profilo rigonfio , decorata i'ntorno alI:! circonferenza con prominenze dista nziate sorm ontate da solchi semicireo la ri concent ricI,
fr a le quali si inl ramezzano angoli incisi. QUC6ta tazza, comune in
tutto il Villanoviano merid ionale , é fornita di un :msa sopre!evala
a pilaslrino o rizzonta tmen te scana lato che sostiene un nast ro , rinforza ta in genere da un po nticello mcdiano (Lam . XII, 3 y 4) .
Cont inuano i grandi orci biconici. le rozze situlc acquarie , le
pentole sferoidali c la varietà di scodellinc , tazze, orciol i (Lam . XII ,
6 y 7), ecc .. Si hanno ora vari tipi di dolii (Lam. XIII, ·1) e sono
comuni i grandi dein oi sferoi da li con o rlo ba&6O e robusto.
In questi strati co mpaiono anche frammenti di una cera mica di·
p int :1 con mQtivi geometrizzanti in bruno o rossiccio su fo ndo cmma, giallastro o rOS3 ingubbiato.
La cap:lIlna della tr incea D ci ha dato anche, in questo orizzonte nettamentc ita lico, alcu ni vasi che si riconoscono fa cilmente come
importazioni dall :1 Sicilia (La m. Xll, 9 y lO), ave trOV:lno risco ntri
, trin genti ssi mi nell'orizzonle di Cassib il e (2.15). del Oess ueri (26). di
Molino della B:l dia (27), delle capanne del l'A t hcnaio n di Siracusa
(28), in un o rizzo n!c cioè che ci riporta al IX c. alla prima metà
del l'VIII seco lo a. C.
(25)
(26)
P. ORSI : "Pantalica e C8sslbUe", Monuttl. AnI.. del Lineel, IX, 1899.
P. ORSI : "Pant.alica e Desliuerl", Ivl, XXI, 1913.
(2'1) P . ORSI: Bull. Pa.'etn. I t.. XXXI , 1905 (Molino Ba.dLa) .
(28) P . ORSI : "Gli scavi intorno all'Athenaion di S ir acUSA ... Monum. Ant..
del lJcel, XXV, 1919. ·col. 50f .regg.
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CIVILlA PREISTORICHE DELJ...E EOLIE
IS
E quell:. dunque l'età a cui possiamo attribuire la fioritura dci
nostro Ausonio B mentre l'Ausonio A si é svolto probabilmente nei
due o tre secoli precedenti (XII-X 3 . C.)
D'altronde l'Ausonio B deve perdurare, impoverito e decaduto,
fino alla fondazione della colon ia greca di Lipari (580 il. C .. )
6) Gli strat i su periori corrispondono appunto alla Lipari greca
fondala dai Cnidii e dai Rodii reduci dalla infe1ice spedizione di
Pentatlo a Liliboo.
L.a conti nua ricerca di pietra per le costruz ioni della città
na, medievale e moderna ha lasciato sussistere ben poco dei
della cill:ì greca. Nella trincea G si é riconosciuto il tracciato
strada di età ellenisdca, con fognatura mediana, fiancheggiata
se più ricos truite fino alla avanzata età imperi ale.
romaruderi
di una
da ca ·
M3 si 60no trova ti sopratutlo in vari punti degli scarichi di cera·
miche di et:ì ben determinata, suggellati da battuti e pavimenti di
case. Alcuni di essi risalgono alla pri~a metlÌ del VI secolo, ai .primi
anni, cioè, di vita della città, altri sono più lardi . Negli strati arcaici
la ceram ica prevalente é Quella ionica mentre assai più scarsa é la
corinzia.
7) Agli strati greco-romani si &ovrappongono infine Quelli mcdievali e moderni, dai Qua li si ebbero bei frammenti di vasi ispanoarabi, di fabbriche italiane del rinasci mento, e sopratulto dei secoli
XVII -XV III. Anche Qui si ha un deposito suggellato, risalente for se
al tempo dell a cOstruzione delle grandi fortificazio ni spagnole (metà
del XVII secolo).
Gli scavi delle isole Eolie e SOpratutlo quelli dell'acropoli di Li.pari portano nu ova luce su molti .punti, e ta luni anche ai impo rtano
za fondamentale, della preistoria della Sicilia e dell ' Italia meridio·
naie, dandoci con una st ratigrafia sicura la successone delle culture
attraverso tutta -la preistoria recente dal neolitico alla piena età istorica e consentendoci di stabili re ,le più antiche date assolute fin 'o ra
raggiunte por il Mediterraneo occidentale. A parte il problema ancora insoluto della priorità o della coosistenza della ceramica imo
,pressa slen tinell ia na con le più antiche fasi della ceramica dip;n!3
dell o stil e di Capri, gli scavi di Lipari ci permettono di determinare
due fassi successive ben disrinte del neolitico a ceramiche dipinte.
La ,pri ma caratlerizzata dalla decorazione a bande o fiamme rosse
bordate di nero senza alcuna traccia di decorazione meandro·spiralica e ,perciò da conside rare emanazione della sfera cultu rale di Ses-
-,,-
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16
LUIGI BERNABO BREA
klo, l':lll ra ca ratterizzata invece dalla decorazione mcandro-spira lica
c perciò da ricollegare piuttosto all'orizzonto di Dimini.
Conferma siratigrafica di fatti d'altronde già da tempo accertali
in bilie a considerazioni tipo logiche (29) .
Ciò che più é interessante é 'la dimostrazione del falto che le
isole Eo.lie, dopo una prima eventuale fase stent inelliana in cui gr:lvitercbbcro verso la Sicilia. rientrano nell' orizzo nte cuhurale a cera·
mica dipinta dell' Ital ia meridionale, in quel complesso di civillà
di evidente derivazione bakanic3 :1 cui si é dato fin 'ora il nome di
apulo. matc ranc, giust ificato dalla prcvillenz3, se non dalla esclusivi.
t:ì delle scoperte, in lali regloni, ma che oggi ci rendiamo conto
dover essere Stato largamente d iffuso anche su l versante tirrenico
dell'Italia meridionale e forse anche sull:1 parte nord orientale della
Sicilia (paternò) (30).
Di notevole interesse é il rinvenimento di un frammento ceramico dello st ile di Serraferlicchio negli strati del neolitico su.pcriorc
(31) .
.
Esso ci attesta come questa cultura si sia afferm:lta in Sicilia in
un età in cui ancora fioriva nell 'Italia meridio nale la ceramica dipinta minia lurislica a motivi Oloandrospiralici e a tremolo marginato
dello Stile di Serra d'Alto. Le civi ltà caratterizzate da queste classi
d i ceramica sono infatti da considerare como due distinte branche
derivale entrambe dal grande complesso culturale del neolitico dell a
Grecia e dell a Balcania meridionale.
Se non chè la cultu ra apu lo-materana di Serra d' Alto deriva (arse da una (ase assa i arcaica, forse da un momenlo in iziale di tale civiltà e giunge poi ad esportare i suoi ,prodotti verso le isole Eolie
c 'le cos te nord-orien tali della Sicilia dopo aver elabora to i propri
ca ralle ri nelle sed i sud orientali della penisola ita li ana,
La cultura di Serraferlicchio sembra giu ngere invoce direttamente alla Sic ilia dalle coste della Ba'lcania, in un mo mento più avanzato q uando già le culture del neolitico B incominciano a risent ire
J'inftuenza del pro toell adico che incalza. Le analogie pi ù strette
sembrano essere infatti con' le stazioni dell' Acarnania e dell' Alban la
(29l
R. B. K . STEVENSON. op. clt.
I. CAPICI: .. AportJ. delle rioerche alla conosoent:l delle culture pres1cule·... Bull. Palet.n. IL, Il, 1938. p . 2. segg.
13l> P . E. ARIA8: "La s~ne preistorica di Serraferllccl'llo presso Agri·
gento ". Monum. AnI.. ciel LInce!, XXXVI, 1938.
( 3ù)
..
- -
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CIVIUA PREISTORI CHE DELLE EOLIE
,"
J7
(Astakos, 32, Velcia). Saremmo Quindi in un momento già in oltrato
della seconda metà del terzo millennio a . C.
Comp"lefamen tc nuovo, rispetto a Quanto fino a ieri conosccV
Fin'ora ta le cu ltu ra ci er::. appa rsa in una sola sta zio ne, Quella
di Piano Quartara dell'isola di Panarea (33). che, appunto per il suo
isolamento, ci era diffidi e classificare ncl panorama della preisto ri,1
deUa Sicilia e dell'Italia meridionale.
Viene sponta neo chiederci qua'li attinenze, quali o rigini , Quale
:trca di diffusione abbia tale cultura che dilficilmente potremmo suppo rre escl usiva delle isole Eo lie. Il fatto stesso d ell a assol uta manca nza di argilla nell e isole e dclrimpossibil itiì quindi di una produ .
zione cera mica locale indica che i vasi che ne sono caratteristici devcno essere sta ti prodotti in Qualche zona vicina alla Sicilia o dcII'
IU'lia meridionale.
Ma I.. Sici lia no rd orientale e la Ca"l"abria sono purtroppo ancor
oggi dal punto di vista palet no logico terre incognite, delle Qua li r esp[o raz ione scient ifi ca non é neppur inizia t:!.
Ogni affe rmazione al riguardo sarebbe quindi prematu ra.
Tutto ciò che possiamo dire é che questa civiltà ci appare grosso
modo siocrona e parallela a Quel complesso di culture denominate
di S. Cono- Piano N otaro, Calafa rina o della Conca d ' Oro , note
nella Sicilia Sud-orient :ttc, meridionale Co Nord-occidentale (34) co n
le Qu:i1i essa sembra avere notevoli affinità, pur essendone nettamente differenzi at:1 per la forma dci vasi e per i motivi dell a loro decorazione. Pochissimi vasi identici a Quelli o ra rinvenuti ti Lipari esigo
to no fra i materiali delle necropoli d i to mbe a fo rno della Conca
d'Oro recentemente illuslr:tte dalla Sig.ra Marconi Savio. Sono pezzi isolat i, certamente importati , che com paio no sporadicamente in
un ambie nte culturale sostanzialmen te diverso.
Ma la 'loro associazio ne in Queste to mbe dell a Conca d 'Oro con
altre cl assi ceramiche ci conscnte di fare co nsiderazioni del massimo
int eresse.
Una ollet ta del tutt o identica a Quelle di Lipari, anchc'cssa sferoida le, con ansa vert ica le fra l'orlo e /a spalla, con ident ici rilievi
(32) S. BENTON; "Haghlos Nlkolaos near AstakOll In Acaman la ", Annual
or me Brltlsh School at Ahen!, XLII, 1947, p. 156 .segg.
(33) Not1zl.e Sca.vI, 1947, p. 222.
(34) L. BERNA.8Q BREA : ~ La. sucoess1one delle cultu re prelstorlcl~ In
Sl.cilla ", In AmpurtQ, In COnIO di stampa..
- 85 -
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18
LUIGI BERNABO BREA
semici rcola ri ai lati dell'ansa c identica decorazione costituila da
gruppi di segmen ti o rizzontali ondulati é fra il materiale delle tombe della Moa rda (35) (Lam. XIII , 2). Identici agli esempl ari liparesi
sono persino i p iù minuti particolari, Quali le piccole creste arcuale
all'allacco inferiore dell'ansa.
Alla Moa rda essa é associata con ceramiche dello st ile caratteristico a docorazione incisa , che proprio da Questa stazione e da Isnel·
lo prende il nome, che é una evidente derivazione dello stilo decorati vo del vaso ca mpan iforme fi o dla in quell a zona Nord-oecidenla1'c della Sicilia che é stala aperla all'i mportazione dci cam paniformc c ai con iali i con la p eni sola iberica. Altri due v:'lsetti. meno ti·
pici nella fo rma, ma non meno tipici per lo stile dell a lo ro decorazione identico a quello delle ceramic he di Lipar i, ,provengo no dalle
tombe di Vill afrat i (36) (L:lm. XI1I , 3) . In esse essi sono associati,
no n so lo co n tipici prodotti ceramici dell a Conca d'Oro, ma anche
col ben no to vaso campaniforme. Ora l'a ssociazione col vaso ca mo
paniforme in un medesi mo gruppo di to mbe di un lipo ceramico
che a Lipari é associato int.imamente con ce ramic he minoiehe del
L M I a, databili quindi esa ttam ente al XV I secolo a. C., pot rebbe
portare a considerazio ni assai importanti per '1a cronologia preis lorica dci Mediterraneo occidentale e della stessa E uropa.
Dobbiamo gua rdarci però dal trarre da questa assoc iazione indirClta, concl usioni troppo affrettate e radicali .
Dobbiamo tener ben present i alcuni dati di fatto essenziali .
In p rimo luogo a Villafrati non si tratla di to mbe a semplice
fossa che siano state chiuse al momento stesso dci loro scavo per
non essere più riaperte altro che dinnanzi ai nostri occhi, ma di
to mbo coll ettive nclle qu::di possono essere stati sepo'lli tutt i i membri di una stessa faRl iglia appa rtenenti anche a più generazioni e
quindi con differenziazi one cronologica notev.ole fra le in umazioni
più antiche Cl le più re<::enti.
Si aggiunga inoltre che non s.i tratta di una so la tomba, ma di
più to mbe analoghe, non melOdicamente scava te.
In secondo luogo le ceramiche che consi deriamo sono l'espressione art istica di una cultu ra, che può essersi sviluppal:l conservando gl'i stessi ca ratteri anche attraverso un periodo di tempo abb:ls(~) I . MAROONI BOVIO: "La cultura tipo COnca cI'Oro clelia SlclJlllo
Nord-Ocddentale", Monum. Ant. del Lincel, XL, 19H, tav. XII, l-S.
(36) I vl, tav. XIV, 4 e 5.
-
..
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CIVllTA PREISTORICHE DELLE EOUE
19
I:lnza , che null:! esclude, :!nzi é probabile, poss:! anche abbracciare
parecchi secoli.
Non l'i é Quindi una pro va sicura che i vasi di slile liparese siano
slali deposti nelle tombe di Villafrati contempo raneamente :!l bic·
chiere ca mpanifo rmc, nè che essi siano esatlamente contemporanei
agli esemplari analoghi che a Lipari si associ:mo a ceramiche del L
M. I a. Questa dup'lice , e quindi no n diretta, associazione consente
una certa elasticità alle nostre conclusioni cronologiche , consent e
cioè di considerare il campaniforme parecchio più antico dcII:! mc·
tà del XVI secolo a. C. E infatti alla Moarda cemmiche dell o stile
di Lipari sono associa te non co·1 ca mpaniforme, ma con un:! deriv3'
zio ne loc:lle dello stile di esso.
Si Ir,Ilt3 comunque della prim:! volt:l che i'J vaso ca mpaniforme
viene trov:!tb in :lssociazione, si3 pure non diretta, con cerami·
che egee di sicura d:!t:!zione ed é legittima la nostra speranza che
l:! prosecuzione degli scavi eoliani ci consenta presto di Irov:.re quesli prodotti ca ratteristici delle due fondamentali sfere culturali mcd i.
terranee in più dirella associazione fra loro.
Le isole Eolie ci appaiono dunque oggi fondamentalmente, e più
della stessa Sicilia, il punlo d'incontro dell'orienle e detl'occidente.
Allre interessanti considerazioni le nostre scoperte coliane ci
consentono di fare nei riguardi della cultura del Mil azzese, di Thapsos, di Cozzo del Pantano.
Nel Siracus:!no e in genere in tutta la Sicilia sud orientale e meridionale fiori sce nella prima metà del 11 millennio a. C. quella cui.
lura di Castelluccio nella quale abbiamo creduto di pOler distinguire nettamente due fasi (37), una più arcaica, rappresentai:! da S. Ip.
polito di Caltagirone e dalle Selle-Farine, ed una più recente co ro
le suo due facies locali si racusana o di Castelluccio e agrigentin:! o
di Mo nte d'Oro-Monte Aperto. Non entriamo quì nella spinos:! e
ancora non del lullo chiara questione della cultura di Serraferlic.
chio.
Le numerose e strellisime affinità che ,tegano la cultur:! di S. Ippolito c Castelluccio con le civiltà dell'Analolia pre ittita fanno ()en8:!re ad un vero c proprio movimento d i colonizzazione dalle coste
dell'Egeo verso le coste della Sicilia che più guardano verso l'O.
rienle.
(37) L. BERNABO BREA : "Preh1storlc CUlture Sequence In SlcL1y", In An·
nua! Report of the I nstltute of Arch aeology, London, 194.9: "La succuslone dci·
le culture ecc." In Ampurlas, clt.
-Irl-
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20
LU IGI RERNABO BREA
Dinnanzi all'ondata c3stell ucciana, arretra qudle. ch.!!!?!. ~H S.
Cono-Piano Notaro. che costit uiva ce rtamente il substtalo indigeno
su cui la nuova cultura Iransmarina viene ad imposta rsi. Questa
civil là di S. Cono. Piano Notaro sopravviver?! solo nella Sicilia Nord
occidenta le, transformandosi in quell a cultura della Conca d'Oro
Dobbiamo dunque considera re tutta la fioritura della civiltà
di S. Cono-Pia no Notaro-Conca d'Oro, 'l'avvento della civiJtà di
Castelluccio c il suo sviluppo att rave rso lo due f:l.si note come parllllcio allo sviluppo della civiltà eoliana dell a prima età del bronzo,
che deve dunque aver avuto una durata assai lunga.
Ma ad un certo mo mento alla cultura di Castelluccio si sostituisce nell a Sicilia orientale la civiltà di Thapsos·Cozzo de'l Pan tano.
Del tutto oscure erano fin'ora le cause di tale cambiamento e le o ri.
gini, le attinenze, di Questa nova cu ltura.
Num erose sono le affinità c he essa p resenta con la civ iltà eolia na
della prima età del bronzo. Molte delle forme vascolari più ca ratt e·
ristiche di essa possono considerarsi come l'ovvio sviluppo di tipi
che di Quella erano propri mentre i motivi dell a decorazione di
Thapsos trovano nei prodotti di Quella cultura i loro logici precedenti .
Un diretto confronto delle ceramiche dell'orizzon te di Thapsos ,
e sopra tutto della sua {acies eoliana. con Quell e della prima età del
bronzo di Lipari, ci da la netta impressio ne che la civiltà di Thap.
sos possa essere in realtà considerata come la logica evoJuzione de'Ila civiltà eoliana della prima età del bronzo, evoluzione determi.
nata dall 'in flu enza che su di essa possono aver esercitato le due civiltà con cui essa é venuta in contatto: Quella «apenninica», dcII'
Italia pcninsulare e quella minoico- mieenea,
Molte dell e forme vascO'lari e delle decorazioni più caratteristi·
che di Tlwpsos e del Mil azzcse sono l'ovvio sviluppo di formo dci·
l:! prim :1 età del bronzo. Bas terebbe ri cordare i dolii con quattro
anselt e sulle spalle. gli orci da acqua, le oll e glob u'l:l ri co n bocc:1
ad imb uto nei quali evidentemente i ril ievi semici rco lari si trasfor.
mano nelle p iastre triangolari , la maggior parte dei vasetti grezzi
ino rnali ,
D'a ltra ,parte 'le scodelline minuscole su alto piede tubo lare di
Thapsos e di Matrens:1 no n sono altro che la traduzi o ne ceram ica
dell e lampade minoiche in sleatite e sono state forse proprio queste
- 88-
[page-n-89]
CIVILTA PREISTORICHE DELLE EOLIE
21
a determinare la moda degli alti piedi tubolari cara lleriltica dell'
orizzonte di Thapsos.
Non poche altre forme di questa civiltà (teglie, anforetle. o ll elle, ecc.) imi tano pro to tipi minoico-micenei, mentre l'influenza appenninica si sente maggiormeme nella decorazione incisa, per esempio delle bOlliglic del Milazzese.
Altre ~o rme ceramiche proprie sopratutto della cult ura di Th ap~os nel Siracusa no sono inveee diretta continuazione d i forme ca~
tellucciane (pissidi glob ulari su alto piede, ccc.).
La civ iltà di Thapsos sembrerebbe Quindi segna re il prevalere
nel Siracusa no di influenze settentrio nali, provenienti forse dai lerritori nord orienta li della Sicilia e delle isole Eolie. li che spiegherebbe anche il fenom eno del probabile perdurare della cultur,!
dì tipo Castelluccia no nella Sicilia occidentale (Vallelunga).
Gli strat i superi ori , con fermandoci la veridicità dell e leggende
narrate da Diodoro ci mos trano l'avvento nelle isole Eo'lie di popolazio ni nu ove p rovenienti dalle cosle ausonie, e cioé dell'Italia
cent romerid ionale, portatrici, insieme a tu tto un nuovo complesli')
di civi lt à, :lOche di forma vascolari nuove, orci biconici, anse ad asc ia, cili nd ro rclte,cornute, ecc. del tutto estranee al mo ndo sicilia·
no. Le isole Eolie, che durante 'la prima e media età del bronzo avevano grav it ato verso la Sicilia, to rnano ora a gravi tare verso la peniso la .
Con la nuOva civil tà arriva il nuovo rito funerario, nuovo all a
Sicilia, dcll'incinerazione.
Nessuna tomba di qucsto periodo é sta ta purtroppo fin 'ora Irovata nelle iso'le Eolie, ma nella vicina Mil azzo si sta in questi
gio rn i scava ndo una vasta nccropo li di incinera ti, già precedentemente ind iz iata (38), 'le cui tombe, sovente assum ono il tipico :lSpella dell'orcio vi/lanoviano coperto dalla cioto la.
Le più ant ic he d i queste tombe offrendo scodello ni ~on ansa cilindro rette, le più recenti vasi co rinzi, d imos trano che questa necropol i si sviluppa pe r lutto il corso della civillà ausonia dalle sue
o rigi ni alla sua estinzione, perdurando anche per il primo secolo
della co lonizzaz ione greca quando già forso la rocca di Mylai era
c:lduta sotto il dominio dei Calcides i di Zanlele. Viene spontaneo il
(38)
P . GRIFFO : "Una necropoll preistoTlca ad lncInerulone nel Nord
Est 6ella S icilia", AtU R. Aoca.d. di Scienze, Lettere e Belle Art! di Palenno,
'942.
-89-
[page-n-90]
22
LUT BERNARQ RREA
GI
ricordo della leggenda dei fi gli di Eolo che da Lipari estendono il
loro impero sulle coste siciliane e calabresi.
Si Ifallerebbe dunque di una ulteriore espansione di quelle genti
ausonie che due generazioni prima aveva no colonizza to Lipari, o ppure di Quei Siculi che la tradizione fa venire in Sicilia dall'lta'li a
pcninsularc tre generazioni (BO anni) prima della guerra di Troia
(E llanio , Filisto) o Ire secoli prima dell a fundnionc delle colo nie
greche di Sicilia (Tucididc) c cioè fra il X III e rXI secolo a. C.
Assa i inieresS3 nfc é il faUo che uno dci cinerari dell .. neeropoli
di Milazzo, c, dovremmo supporre, uno dci p iù antichi, é costituito
da un vaso glob ulare recante la tipica dccor3zionc dello stile di
Thapso8. E evidente che non si tratta di una to mba pi ù antica, pcrchè il rito dett' incinerazione, pe r quanto fin o ad oggi conosciamo.
é assolutamente estraneo alle genti d; ThapsoB che inumano in
to moo colettive:
Dobbiamo piuttosto pensare che quando le genti originarie della
penisola italiana si sono stanziate sulla rocca di Milazzo hanno trovato b regio ne ei rco nstante abitata da popolazioni ancora portatrici della cult ura di Thapsos e che sono entrali in COntatto con ~oro
&ca mbiando i prodott i.
U che ci attesterebbe il pe rdurare della cultura di Thaps06 almeno .nella cuspide N o rd est dell a Sicilia fino a quest'epoca che potremmo con una certa versimiglianza attribuire al XIIJXI secolo
a. C.
Nt'1 NordeSI della Sicilia e ne lle Eolie [a civiltà di Thapsos fi
dissolve dunque solto la spinta delle genti ausoni e e sicule.
.
All'incirca contempora neo deve essere il cedere dell a civiltà di
Thapsos a quella di Pantalica nel Siracusano.
Si abbando na no le agevoli sedi delle amene pi a ne costi ere c la
popol:lzione. certo soHo l'incalzare di una minaccia che mette in
pericolo 'la sua stessa esistenza cerca rifugio in eccelse ed impe rvie
zone montuose raggrupandosi ,p er la prima volta in grossi nuclei
urbani.
Vie n fatto d i chiederci se non sia no state proprio le inc ursioni
degli Ausoni di Lipari e dei Sic uli a determinare questa trasfo rm azione. E viene all a mente la ~pcdizio ne dell 'Eo lide XYlhos che fonda la città di Xanthia nella piana di Leontini.
Certo é però che della civiltà di Pantalica intimamen te coll egata
in tutti gl i aspetti della vita esteri ore alla Grecia submicenea del
XIl-X seco lo a. C. no n possono essere stati portatori quei siculi che
-00-
[page-n-91]
CIV1J.TA PREISTORICHE DELLE EOLIE
23
sa ppiamo esser giunti in Sicilia dall ' Italia e che dobbiamo quindi
pensare viventi in una forma di civiltà per lo meno alfine a Quelle
che fi o rivano in Quel tempo nella penisola .
Difficile e pericoloso é sto ricizzare la preistoria, ma non si può
comunque fare a meno di rilevare la stretta co ncordanza ch.e te recenti scoperte di Lipa ri e di Milazzo, attestandoci la prescnza nelle
iso le Eolie e in Sicilia di popolazio ni affini nella cultura e nei riti
funebri a queJ1e della penisola, offrono con la tradizione letteraria
che attesta, proprio sul finire dell 'età del Bro nzo e agli inizi dell'età
del Ferro la venuta dalrItalia di nuove popo lazioni ausonie e sicule, lc quali possono ben avere conquistalo po liticamente la Sicilia
conse ntendo che le popolazioni soggiogate continuassero nelle loro
Iradizi o ni cu'ltura li di derivazione indig~na fo rtemente influenzate
dal mondo miceneo.
-91_
[page-n-92]
TAVO LA A
-
TAVOLA RIASSUHTlVA DELLA PRElSTORIA E PROTOSTOR1A EO LIANA
Strlt Ilr. U
valica "lI'. cro,.11 1111 U,.rt
I
'"
51
UIo,,1 c.rrllponftntl .dlt iloh
" " . mina costallrlllana
t
NEOLIT I CO ANTI CO
cerarnka impressa d.llo
di
StenUnel10 nel U,etu più bassi
ceram1ea d 'lmpa.lito lucida decorata a ,",trito.
Ceramica dipinta dello sUIe di Ca-
"'I.
pn.
Idolettl ecc.
NEOLIT ICO R ECENTE
ceramlea dipInta a t.remolo margtnato dello s tile di Matera - 8ern. d '
Alto.
ceramica rossa lucida.
A~
accartocciate, tubolari oa
rooehetto.
P RI MA ETA de l BRONZO
ceramica monocroma grigia decorata con Incisioni (denti di lupo, Unee
ondulate, nle di punti, ecc.)
Frammenti di oera.mlca mlnoica LM I A (1550- 1500 a. C.).
-
Llpo.rl Dl.ana.
Panarea Calcara strato In!.
IJparl Diana
Panarea Cal<:a.ra 'W'ato 8Up.
Panarea Piano Quartnra
.
MEDI A ETA de l BRONZO
ceramica mon~roma dello stile di
COppe su alto piede, bottiglie, olle
decorate, ecc.
ceramica appenninica Importata
dall'IWla.
cerarnka mioenea L H m A (XlV
sec. a. C.).
8egn.l gra1\c1 e contrassegni di tipo
mlnoieo-mioeneo.
Panarea VUlaggin del Milau.csc
C IVILTA AUSQN IA Fase A
ceramlea di tipo tlU'do appennlnl co dell 'Italia penlnsulare. Anse cornute, clUndro-rette e a volute, vasi a
orci bicon Ici,
l&<.
XII - X a. C.).
Milazzo Necropoll lo lnclneraz.lone
di Via XX settembre
tombe plll antlehe
(anse cilindro rette - VMO dello
stile di Tha))/jOS U5ato come OMuarlo)
CIVI.LTA AUSON IA Fase B
ceramica di tipo Villanoviano merldionale.
scodelle, coppe con ansa "
pilaatro, ecc.
ceramlea del tipo di Dasslblle Importata dalla Sicilia (Sec. IX- Vm a.
C.).
Milazzo
di
OSIIuarl
copertl con
(Probabile attardamento della clvllausonia 1lno alla colonizzazione
greca).
(Sporadlcl contatti con I greci at\.estati da un al")'ballos In terracotta
lnvet.riata di Oxtord).
Milazzo neeropoll a inclnerazlolle
di Via XX settembre
tombe plll recenti
protocorlnzll, corlru:1 e innlcl
Antore lonlehe e hydriai clcladlche
usate come ossua.rl.
(Fine VIll--VII sec. a. C.).
(St&nZ.Iamento lo Mylal del calcldesl dl Zankle 716 a. C,)
""'" ......
=.
""I.
'"
ETA G R ECA
8taru:lamento do! Cnldl. LI. .n
580 a. C.
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necropoll a Inclnerazlone
VIa. XX settembre
di tipo sud - vlllanoviano
cIotole.
[page-n-93]
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[page-n-94]
[page-n-95]
BERNABO.-"ClvUti delle Eolie"
LAM I.
Panarea.-Stazlone preistorica della Calcara
(Foto B. Brea )
[page-n-96]
LAM. VIlL
BERNABO. - "Chlltl delle Eolie"
{O
,
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-.
'.
.,
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L,~
~\\"
Upa:rl Acropoll Prima. eti del bronzo : l. e 2. Orcloll.- 3, • e ~. Vasi ad allO
plede.- 6. Orande orclo.-7 e 8. Pra.mmenU di ceramica. mlnolca del L. M.
I . a t.ro\·atl negli stra.tI della. prima. età del bronzo (capanna trincea 0) . Cultura tipo mlla.zuse.-9 e lO. SOI!5tegnl di va.sl. _ ll. COmo flttHe.
( ;.'ot.o B . Brea)
[page-n-97]
LAM. 1L
F'Ol narea.- 1l promontorio del MUazzese e ti v!llanio dell'età del br::mzo
(Foto D, Brea)
[page-n-98]
8E RNAB O. - ~ CivIltA
LAl\o(. III.
delle Eolie"
PanareL- Vl1bggio (leI Mllau.e.se. l . Capanna rett.angolare.-2. Capanne
miti (Idi. promontorio
all'es~re
(Foto B. Brea)
[page-n-99]
BERNAB (}.-"Chlltl delle Eolle
~
LAl\L IV.
M
• • il • •
Panarea.- Vlllaftlo del Mil:w:cse. 1, 2 e 3, COppe su alto plede.- 4, Grande teg;la..
(Foto B. Brea.>
[page-n-100]
BERNABO.-"Clvllta. delle Eolie"
LAM. V.
Panare:a. - VlIlaggio del Mlla21.est. 1, Bottiglia ovoida!e. - 2, I.nrore:tta mlcenea.4, dolio quadrlansa to con sagno granco inciSo.
L1parL- Acropoil. 3, cer amica dello stile di 6tentlnello
(Polo B. B rea)
[page-n-101]
OERNA.B O. - "Clvllu. delle Eolie"
,"
LMI. .
------
Lipari. Acropoll.-6tra tl neol.lUel : 1. Vaso d'Impasto levlgato.- 2 e 3. Vul dipinti
dello atlle di caprl.-4. Vaso dipinto con d«:orazJone mlnlaturlstlea a tremolo
marginato del neolitico wperlore.- 5. Vaso dipinto con motivi derivati dal meandro con tremolo marginato del neolitico auperlore.-6. Capanna. ovale della prlm3
eti ciel broMO (Trincea O
).
- ..
(Poto B . Brea)
[page-n-102]
LAM. VI I.
6ERNAnO.- "ClvlltA delle Eolie"
Llpul Acropoll 'Prima età del bronzo; l e 2. Scoclelle.-3. Piatti decorati a so·
lcatura.- of e 5. Scodellone t roncooo(;6nloo.- 6. Grande orelo biansaro.-7. Grande
orcio.
(Foro D. Brea)
[page-n-103]
LML IX.
nERNABO.- " ClYll t.ill del le Eolie"
•
•
•
•
•
•
•
•
•••••
L1pazol Aeropoli.-Cultura tipo mllau.ese: l . La t rincea O-H-I v~ta del eampln ne della eatted~e. A .sln~t.ra capanne ovali della med.la eU. del bro=
(eultura del MUazzese, Thap.so$): a destra st.r"*d.a di età ellenistica-romana
con canale mediano d.I fognatura.- 2, 3. COppe su alto piede. Sotto le anse
eontruegnl Incisl-f. Bottlilla.~. Orande olIa con decorulone Incisa e a
rcllevo.
(Foto B. Brea)
[page-n-104]
LAM. X.
BERNABO.-" Clvlll.l delle Eolie"
ldpaz-L Acropoll.-CUltura tipo Milanese: t. Orande dolio con !legno grafico In·
clso.-2. Segni grallcl sotto l'an.sa dì coppa su alto plede.--6traU ausonH:
3. Ta.z:Une di fonne vane.--4. T azzine con anse sopreJevat.e.-5. Vari ti pi
(Foto
B. Bre:..)
[page-n-105]
LAM. X I •
BERNABO. - "Clvllt! delle Eolie"
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•••••
.-:. a a.'
• ••••
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• •JI
~_~
,
U parL Acropoll StraU ausonU: l . Tazza con ansa IiOprelevata a volute.-2 e 3.
Vas.! a becco-ansa e ansa trasversale suU'orlo.--4 e S. Grandi orcl- 6 e 7.
Sltule grezze decorate con cordoni
[page-n-106]
IlERNi\ BO.- ··C1vlltil de lle Eolie"
L1parl AcropolL StratU ausonl1: Capanna de la trincea O. 1-2. Ciotole.-3-4.
Coppe con anse soprelevate a pllastro. - 5. Scodellone con aMa comut.a.8. Grande ciotola blansata.-9- IO. Bottiglie di probabile Importazione slclllana.-6-7. Qrcloll ad alto collo della trincea. B.
L:\M. XII.
[page-n-107]
~
~,
I
~
"
~
~•
Llparl Acropoli, Strati ausonl1: l, Grande do' lo della capanna ddla trincea D,2. Olletta di tipo !lparese della prima età del bronzo dalle tombe della
Moarda (P alermo) {Da Mar conl·Bovlo " La cultura tipo Conca d'Oro" , tav,
xn, 1),-3. Vassetto con decorazione di tipo liparese della prima età, del
bronzo da lle tombe di Villafrati (P alenno) (Da Marconl·Bovlo: " La cultu·
ra tipo Conca d'O ro" , tav, XIV, '),
~
~
[page-n-108]
LUIGI BERNABO BREA
( 1III1a)
Civilti
pr~i!otorich~ d~lI~ i!ool~ ~oli~
Le isole Eolie crano fino a pochi anni addietro pressochè ignote
dal punto di vista preistorico.
A parle spor3dici rinvenirncnli di accette lev igate e di ouidiane
la vorate, un solo scavo sistematico vi era stal Q fatto nel 1928 dal
Sen . Paolo Orsi nella cont rada Diana dell'isola di Lipari (l) .
Scopa dello scavo cra stata l'esplorazione della nceropoli greca
e romana dell'antica Lipari e pcr caso al di sotto delle tombe era
venuto in ,luce uno st ralo preistorico con abbondantissima industria
su ossidia"a, ceramica d'impasto cn un frammento di ceramica dipinta a tremolo sottile marginato, con ansa a rocchetto, del tipo
ben noto ncllc Puglie e nel Materano, che aveva permesso di classifi care come neolitica Quella stazione (2) .
Convinto che le piccole iso'le dovcssero aver avuto nell neolit ico
un 'importanza di primo piano e considcrando d'altra parte che l:t
richczza di ossidiana doveva aver susci tato nel neolitico una intensa
vita nelle isole, inizi:li fin dal 1942 una sistematica esplorazione
dell':lrcipcl ago ealiano. Le ricerche, interrotte dalla guerra, ripresero dal 1946 a oggi.
Fin dalla prima ricogni zione (Luglio 1942) mi resi conto dell a
81raordimnia ricchezza di resti preistorici in quasi tutte le isole.
In moltissime zone ì camp i nereggiav
(2 ) U. RELLINI : "Le. .p lù antlca ceramiea dipinta In Italia",
lezione MerllUona.le editrice, 1934, tav. C,3 e p. 106.
Roma.
-69-
NoU~
COI ~
[page-n-70]
2
LUI GI BERNABQ BREA
na, residui di una intensa lavorazio ne preistorica durata per sccoli.
Giacimenti di ossidiana esistono solo nell'isola d i Lipari. Due
dci mohi crateri che costitu iscono " ossat ura dell'isola, q uell o dci
Mo nle Pela to e quell o dett o la Forgia Vecchia , sopra 1':l!lualc borgo di Canneto. hanno eruttato grandi cola le di ossic;tia na. La più
appariscente é quell a delle Rocche Rosse, eruttala da', Mon le Pela·
lo, grande fiume ncro che, apren dosi un va rco nella barriera di
bianche pomici, raggiunge il mare alla Punta della Castagna all' cs trema No rd Esi dell'isola, fra Canneto e ACQuaca lda. Ricerche reccnti
d i Giorgio Buch ner (3) hanno però indotto a credere che ,'eruzione
a cui si deve lale colaia sia di età relativamente recente. Le ""omici
proiettate nell a prima fa se, esplosiva, di quella stessa eruzione di
cui 'la colata di ossidiana rapp resen ta la fa se finale, c{fusiva, ai sovrappong,ono in fatti in regione Papcsca a un suo lo battu to terr080
in cui, insieme :l. resti di carbone e a scheggie di ossidiana, ra ccogliem mo :l. nche un frammento di ceramic:l.. Ma com unquo ie pomici
dell'ultima eruzione ricoprono numerose minori colate di ossidia na
affioran ti sull a riva dci mare, che ben avrebbero potuto essere sfruttate dai primitivi.
I
PANAREA
I .-CALCARA
Le nostre ricerche si concentraro no dapprima supratutlo nell'isola di Panarea (4). Oltre a mino ri zone povere di materiali (Castell o, Punta di Drauto, ccc.), si scavaro no qui tre st:l.zioni preistoriche. Alla Ca lcara si trOvarono due stra ti preisto rici, di cui quel lo superio re, attribuibile alla prima età dol bro nzo, era ca ratterizza to da numerosi p ozzetti circolari faui con gra ndi ciottoli l'avici
lev iga ti dal mare, raccolti nella spiaggia vicina e ('ementali con fango vulcanico tratto dalle vicine fumaro le (Lam . I). Misurano circa
un metro di diamet ro cd altrettanto di p rofondi tà e dovevano essere
(8) O. BUCHNER. : l) "Giacimento di ossld1ana di Lipari", 2) "L'industria dell'officina in contrada P apesca ... Rivista UMi, pp, 175 e 180.
(4) L. BERNABO BREA: Notizie degll Scavi, 1947, p, m.
-70 -
[page-n-71]
CIVILTA PREISTORICHE DELLE EOLIE
3
cìestinati alla conse-rvazione delle granaglie. E rano òoè dei piccoli
5il06.
Lo slrato inferiore invece era costi tuito da un ammasso di CQC ciame CI di ,lame, schcggic e nuclei di ossidia na con pochissime selci
Fig. 1.-P~tazlone preistorica della Calcara. Strato Inferiore neoi.ltlco.
Punta di arpione d i OMidiana e cuspidi di freccia. e microbullno in selce.
lavorate, (ra Queste va rie ~reecie a base arcuala e uno splend ido
microbulino (fig. 1..). Alcuni frammenti di ceramica a superficie rO$la lucida con anse caratteristiche permettono di attribuire Questo
strato a una fase ta rdiva del neolitico, alla slessa f:lsse cioè della Slazione di Diana nell"isola di Lipari.
2. - PIANO QUARTARA
Una seco nda stazione di Panarea é quella dci Piano Quarta r.I,
illt ri buibilc :1 11 a prima et:ì del bronzo, ma ca ratterizzata da anse
pizzule che non comparvero finora l!ltrove nelle iso.le.
3.-PROMONTORIO DEL MILAZZESE
La terza e più importante é quella d()~ Promontorio dci Mit:u:zese (5).
Questo promontorio si protende nel mare con pareli scoscese,
dirupate, ,pressochè in3ccesibi1i ed é congiunto al l' isola so lo da una
stretta sella, assa i facilmente difendibi'lc. (Lam. II, l) .
(5)
~a" .
L. BERNABQ BREA: "Villaggio ~U'età del bromo nell'isola di PanaBollcUno d 'Arte del Min istero della Pubblica Istruzione, 19tH, p. 31.
-71_
[page-n-72]
4'
LUIGI BERNABO RREA
Cons lil uiva q ui nd i una vera fOrlezza nat urale e per questo é stalo scelto a sede di un viJIaggio.
Questo promontorio, che ha la forma dc una falcc e che racchi ude una insenatura pro fonda, si com po ne di t rc dossi IUCC
secondo.
SUoi primo d i q Ueiò li dossi gli scavi m isero in luce i resti di v e n t u~
na capan ne (La m. li , 2), quasi Iutle a pian ta ovale, mo lte ci rcoscritte da un reci nto quadrato a spigoli smussati , una sola rettangolare (L1m. III, l), del le Qua li quasi sempre la pia nt a é perfe ttamen te
conserval a. In mol te si trovarono maci ne, macinelli, mo rt:li di pieIra lavica. In Qua'lcune tratti di pavimentazione a grosse lastre o
ba nchine aderenti alle pareti.
. Lo strato archeo logico é d i tenue spessO re e unitario appartenendo ad un unica fase culturale.
So.lo su l pro montorio es tremo si misero in luce due capanne impostate (Lam. 111,2), anzichè sull a viva roccia come le a,ltre, su un
fo rte st rato di loeS$ vulca nico, e conserva nt i i mu ri perimetra li per
un'altezza di oltre m. l ,50. Esse si sovra ppongono a pozzetfi dci
lipo d i Quell i del lo strato superiore dell a Ca'lcara e si raccolse Quì
anche Qualche frammento con decorazioni ana loghe a Quelle d i P iano Q uarraTa , attribuibili perciò , come i pozzett i, all a p rima eta del
bro nzo.
Ma il co mplesso del materiale del Mi'lazzese é, como abbia mo
dell a , cu'k uralmente unitario.
La ceramica é, nell a sua massima Quan tità, di t ipo assa i sim ile :>
QueUa delle stazio ni e necrODoli costiere del Sir3cus:mo dell 'età de
bronzo: Th3psos, Cozzo del P ,mtano, P lemmi rio, M 3trensa, Fiori
d ia, Mo'linello di AUgust3 (6) ,
Ca raueris tic he sono soprat utfo le gT di cape soprcle" ate su alt(
3n
piode tubolaTe, forni te di piccole anse d:ll1 e q ua li si dipartono ncr
va l ure ri'leva te che fOrma no vo lute contrapposte al centro de cia,
cuna faccia (Lam. IV, num" l, 2, 3) e ,le bottigl ie a corpo ovoidale
3r
(6)
P. ORSI, " COntrlbuU all'archeologia preellenica sicula", B un, P a/letn.
(Matrensa) ; " La neeropoli sicula del P lemmlrlo"', Iv!.
" DI due sepolcretl slcull nel territorio di Siracusa",
Archivio Storico Siciliano, 1893 (Mdlllello): " Necropoli &Icula Presso Slra·
Cll5 con vasi e bronz.! mlcenet .., Mon. Ant. del Llncel, n, 1893 (COzw del Pantano) " ; " 'l1lapsos, neeropoll slcu' a con va.sl e brond mlcenel", Ivl VI, 1896: "Necropoll di M1locca o Matrema", B ull Paletn. It. , XXIX, 1903, p. 138 e tavv. X ·
XII,
iIt. XV, 18119, p. 197
XVI I, 1891, p. 115:
-
'12 -
[page-n-73]
CIVII.TA PREISTORICHE DELLE EOU E
5
decorato con fa scia a zig-zag liscia in ca mpo punteggiato o tratteggiato, ad alro collo liscio , fornite di una grande ansa verl ic:r1e da l
ventre all'orlo (Lam . V, l) . La ceramica rOzza é rappresentata so.pratulto da grandi o rci per acqua, da la rghe teglie piane (Lam . IV,
4), da fruttie re su alto piede conico, da dolii (Lam . V, 4) fornili di
quatro piccole anSe su [[ a spalla e di due anse maggiore sul ventre.
Compaiono anche diversi tipi di 011 c, di pen lole e di tazze, nonchè
dci vasetti minuscoli, tronco conici o a piccola bottiglia.
M a con Qucsla ceramica, che si deve considerare locale , anche
se non é prodotta nelle isole che mancano di argilla, si associano
due dlassi di ceramiche importate: l'una da'1 mondo «a ppenni nicoll
dell'Italia pcn insulare, l'allra dal mondo miceneo. Le ceram iche
:lppenniche sono rappresen tate prevalentemente da scodello fornile
di grandi anse Irafo rate, soprelevate sul l' orlo, Esse trovano i confronti I
più stringent i nelle isole della Campania sop ratullo a Ischia
e Vivara (Scavi Buch ner) (7).
Lo ceramiche micenee (un cratere c' un anforetta (Lam , V, 2)
quasi completi e numerosi framme nti) appertengo no ai Late Mitl oall
III a della cI:lSSific.:!zione dol Furumark (8) c possono, su ll a base di
questa, essere datate al XIV seco'lo a. C. E q uesta d'altronde la fa se
a cui sono atlribuibili anche le numerose ceramic he micence delle
già ricordate necropoli del Siracusano. 1\ fatto più singo lare é la
compa rsa sui vasi di impasto di ti po ~oc:! lc di un notevole numero di
contrassegni, o ra numerali, Ora grafici, la maggior parte dei Quali
trova riscontro nei segni dell e scritture minoico-micenee e sopratutto nella Linear A di Creta (9) , /I largo uso di contrassegni sui vasi
ha riscontro in mo lte tocalrtà del mondo minoico-mice nco (lO) .
E comunq ue Questa Ila prima ,testimonianza di un uso della Icrittura nel Mediterraneo occidenta'le.
Quasi assente é :11 Milazzese l'ind ustria litica, L' uso d<>l metallo,
•
(7)
G, BUCHNER: " Nota preliminare sulle ricerche preistoriche llcll'lsola
Bull di Paletn. n., I . 1936-31, p. 65.
A RlTMANN e G, BUCHNER: " OrJ.gine e passato dell'I5Ifa d·Ischla". Napoll, 194.9.
(8) A, FURUl\.tARK : "The Cbronology or Mlcenean Pottery", stockholm,
di
IlSChla",
1941,
(9) L. DERNABO BREA: Segni grat1c1 e contrassegni nelle ceramiche
deU'ot.à del Bronzo delle Lsole EoUe", Minos, I , Salamanca, 1951, In corso di
........
(lO) A E. KOB ER: "The Mlnoan Scrlpts, Fact and Theory", in Alnerican
J ournal or Arehaeology, LII, 1948.
-73 -
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6
LUIGI BERNABO 8REA
oltrechè da frustuli di bronzo, é aUcstalo da una farrn:! per la fu sione di nastri scanalati.
Numerose le fu scruolc, assai grandi, sfcroidali o a disco, c gli
uncini ~illili . Sono presenti corni fi ttili votivi.
"
STROM IIOLI. F ILICUD I. ALiCUD I. SALINA
Numerose Iraccic di vita preistorica sono SIate segnala te nelle
altre isole. Selci sparse e ceramiche nella penisola Basiluzzo, una
stazione sui timpone di Ginostr:l nell'iso! .. di Stromboli (11) . Atlendono di essere scava l.e due vasto stazioni a'[ C:l,!lO G razia no nell'isola
di Filicudi e in Quell a di Ali cudi. Da M:llfa nell'isola d i Salina proviene oltre a frammenti sparsi, un corredo lomb3lc ncolitico (1 2).
III
LIPARI
Netti ultimi mesi oggetto di intense ricerche é stata la prin cipale
dell e isole, quella di Lipari. Si idenlificarono qui traccie di vari :lbi tati preistorici a Piano Conte, a S. Nico'la CCC., si saggiò nuovam en te
·Ia stazione della contrada Diana, ma si esplorò sopralutto Quella che
fu scmpre la sede del princi{>ale centro abitato dell'isola: il castello
di Lipari.
E Questo un roccionc di ossidiana dalle pareti dirupate che incombe sul m:!rc dominando due insenature, che costituiscono due
,piccoli porti naturali, Marina Corta a Sud e Marina Lunga a Nord.
Sull'alto de'I Castcllo trovÒ posto la città grcca, dcII a Quale null'
altro sussiste di visibile c he una torre dell'ant ica ci nta muraria~ incorporala nell e fo rtificazioni medievali, ma conservante ancora ventiduc assise di conci (l3).La città continuò a vivere ncll'ctà roman:!
e in Quclla medievale, alla Qua le appartengono una parle delle fortificazioni . Ma il maggior complesso dci bastioni che facevano di
( ll ) o. BUCHNER : "Troccle di abitato neolitico e l'reoo neU'lsola d i SLromboli", In Rivista di Bclenu Preistoriche, IV, 3-4, 1949, p. 207.
(2 ) L. BERNABQ BREA: NotWe degH SCavi, 1947, p. 220.
(l3) P. ORSI: NotJz1e deglJ. scavi, 1929, p. &3, 111'. ~.
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CIYILTA PREISTORICHE DELLE EOLIE
7
Lipari una poderosa fortezza é del tempo della dominazione spagno la cd é stato costruito probabilmente dopo il tcrribi'l e saccheggio
di Khair-ad-din Barbarossa nel JS44 (14) . Solo dal XVIII secolo in
poi la d uà si s.postò in basso nella piana al ,piede dell'acropo li ave
é attua lmente c sull'antica rocca restarono solo la cattedra le e a'lcu ne chiese.
La città greca fu fondata dai Cnidi c dai Rodii reduci dall a sforfunata spedizione di Pentatlo a Lilibeo. Ma Ja leggenda narrataci
~.:c::.:.:::::.:.~
t~. 2.- Uparl. Acropoll Fanne de la ceramIc8. di. I.mpastc del neolltJco anUco
da Diodo ro (15) parl:l di precedenti abitanti. Egli narra che Liparo,
fi glio di A usone, rc degli Ausonii, alla morle dci padrc, vcnuto in
discordia coi fratelli per b spartizione delrcredità paterna con una
schiera di compagni sarebbe ven ut o a colOnizza re le isole prima deserte.
Alla corte di Lipari si sarebbe recato Eolo, che ne avrebbe sposato 1:1 fi glia Ciane e, restituendo Liparo secondo la sua volo ntà a
Sorrcn to, suo .paeSe d'origine, avrebbe regnat o sulle iso le. Eo lo,
cra considerato un re saggio, giusto e ospitale.
Avrebbe avuto sci figli c sci figlic che, sposa tisi fra 10ro, avrebbero regnat'o sulle isole e su gra n parte della Sicilia c della Cabbria,
'imitando le virtù del padre.
A'I loro arrivo i Cn id ii avrebbero trovato le isole in profond :1
decadenza, abitate 80'1 da cinquecento abitanti che si dicevano dis0
cendenti da Eolo.
1 nostri scavi sull'acropoli di Lipari avevano lo scopo di mettere
in luce gli eventual i resti della ci ttà greca e di ricercare le traccie
(14)
( 15)
L. ZAOAMI: "Le Iaole Eolle", Messina.. 1939, p. 23'7.
Dlod. V, 7.
- 75-
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8
LUIGI BERNABO BREA
di queste più antiche popolazio ni che la leggenda indicava essere
vissute su Quella rocca.
I r is ultati dello scavo superarono di gran lunga ciò che ci si S3rebbe poluto attenderc.
Essi rivela ro no infatti 1'esislcnza di un deposito stratificato dello
spena re co mplessivo di d rca selle metri c d!cdero in varie trincee
una successio ne stratigrafica a nCOr ,pi ù completa e precisa di quella
dell :1 caver na delle Arene Candide.
La successio ne stratigrafi ca osservata é la seguente:
1) In basso a con"
tatto con la roccia si ebbe lino strato neo1ili co
con :Ibbondantissima industria Jitica quasi cscl usivamc nlc"s u oss idi:lna (rarissimi pezzi di selce) e macine laviche. 1 1 cer3mica di questo
....
Sinato si può dividere in due categorie :
:I ) U na ceramica di impa sto lucid o, talvo lta lucidissimo, co n
anse sem plici, generalmente ad anello formato da 1a rgo nastro. quasi
sempre inornata (Lam . VI . 1) oppure decorata con sottili, finissime.
,lince gra ffite dopo cottura. Sovente nei vasi decorati con quesla
tecnica si hanno zone dipinte in rosso ocra sul londo nero o bruno
dell'impasto. Qualche volta si hanno tacche o bugne into rno agli
o rl i. Le form e piu comun i so no scodelle tronco coniche, scodelle e
tazze a profilo più curvo, o rci e p iù raramente fiaschi. I vasi più fini
sono le ollelte a corpo sferoi da le o sferico-schiacciato con basso'
orlo verticale intorno all a larga bocca (fig. 2" ).
b) La seconda categoria é formala da cera mica di argill a depII.
rata, dipinta a grande fascie o fiamme rosse bo rd ate di nero sul fo n·
do bi ancastro roseo. Si ebbero di questa cl3se quallro gr3ndi alle
prcssochè intogrc, due tazze emisferiche, frammenti di altri vasi ana·
loghi, di fia schi ccc. E questa la ceramica già no ta sopratutto dai
rinvcniment i dell a Grata delle Felci di Capri (16) e di Megll ra H y.
blaea presso Siracusa (17) . Per imenderci po tremo denomina rl a ce·
r:mlica dell o sli'le di Capri (Lam . VI , 2 y 3).
Da questo orizzon te si ebbe anche alcune anse plastiche a forma
di tcsta animale e la testa di un idolctto fittile.
Assai interessan te é .l a comparsa in questi st rati di :ll cuni fram ·
menti di ceramica impressa dello stile di Stcntincl lo, ben nota in
(lS) U. RELLINI: "La Grotta delle Felci a Capri": Mon. Ant. dei LlneeL
XXIX, 1923, tavv. I·U.
(17) P . ORSI; " Meggan. Byblaea., Tempio greco arcaleo e vtllagglo neolitico" , MOll. Aut. del Lince!, xxvn, 1921, tavv. A, B, C.
- '16 -
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CIVILTA PREISTORICHE DELLE EOLIE
9
Sicilia, ave cos tituisce il più antico o rizzonte neolitico (18). (Lam.
V, 3).
I frammenti della ceramica ste ntinel1iana comparvero quasi esclusivamente nell a trincea L nei due tagli più profondi s ui quattro
con cui fu esp lorato il deposito.
Il problema, che &010 successivi scavi potranno riso'lvere, é quindi quello di definire se esilita a Lipari una fase steni ,lellia na, anterio re all'avvento della ceramica dipinta, i cu i deposi ti, eiSendo ncl
!p unto da noi scava to di c<:ccssiva sou igliezza, sia no stali sconvolti
dalla continuazione della vita nella fase successiva a ceramica dipinla {crt-andosi così la mcccanica co mmislione dci due orizzonti che
abbiamo ()sscrvato nei tagli più profondi, o se invece i p ochi frammenti della ceramica stentincllian.:t rappresentino una importazione
dalla Sici lia nelle fa si più anliche della cultura a t'eramica dipinta .
Certo é che esse :tppartcngono a due o rizzonti culturali nellamente d istinti, siciliano l'uno, continentale, italiano, l' altro.
2) L'o rizzonte sUCCC6sivo é ca ratterizzato da una ceramica dipinta molto diversa dalla precedellte. Si tratta d i vasi minori, dalle
for me più raffin ate con piccole anse quasi sempre stranamente acca rtocciate oppure allunga le a rocchetto. La decorazione é basata h U
un disegno m inut o, quasi miniat uristico. I motivi principali, oltre il
tremolo so ttile marginal o, sono sovente compli ca le derivazioni dal
meandro o anche spirali, scacchiere ecc .. Se ne ebbe un solo vaso
completo e numerosi frammen ti (Lam. VI , 4 y 5).
Nella ceramica d'impasto, in cui o ra preva lgono colori chia ri :
rossastro o bruno giallastro, le anSe predo minanti sono q uelle tu boIa ri all ungate. Sono frequent i le anscU c, o pse udo-ansetle non
forale, minuSlCole. Nei bicchieri cilind rico ovoida li le anse sono so·
vente applic:lte proprio sull ' orlo dei vasi. Meno freq uente la deco-
(18) P . ORSI : "S\.a.7Jone neolitica d i StenUncllo", BuU. Paletn. It., XVI,
1800, p . 177 Begg.: C. CAFFJCI : "StAZioni prclst.oriche di Tretontalle e Poggio
R.Qo;.so in t.errit.orio di Paternò", Monumenti Antichi del LJncei, XXIII , 1915;
"Contribu ti allo studio del ncolltJco s1clliano". BulL Palctn. I L, XLI, 1915
Soppl.; "COntributo al lo studio della S\.c1lla J)l'elstorlca", Archivio Storico
per la Sicilia Orlentllle, XVI, xvn, 1919, 20 pp. ; "La stuJone neolitica di
Fontana di Pepe e ~a civiltà di Stentlnello", Atti R. Accad. di Scienze, Lettere
e Belle ArU in Palermo, XII, 1920; P. ORSI: " Megara Hyblaea, Vlllapio neo·
iltk:o e tempio gTeco e di taluni aingolatissl.m.l v8$l di Paternò " , Mon. Ant\.ch1
rioden " , in EBERT, RellJlu d. Vorgeach., Xl1, 1928, p. 188 seii. e " S tenttnello
K ultur", Iv!. pp. 414-418.
-Tl-
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lO
LUIGI BERNABO 8REA
razio ne graffita vicino alla quale si trovano anche quelle a intaglio
c a rilievo. E insomma l'orizzonte no to sopralullo allraverso i vi·
lIaggi trincerati e le grotte del Malcrano e atlravcno ahri rinvcnimenli neo litici di fase seriare delle Puglie (19) . ASS3i interessante il
rinvenimento in questo stralo di un ansa di ceramica fOlli a con bande incrociate nere, appartenenle ad un V3 S0 dello stile di Serraler~Iicchio .
Continua abbondante J"industria lilica su ossidiana. J materi ali
di qUC61 0 orizzonte sono fin'ora scarsi c in pochi punti esso é stato
visto in stra lO puro. Nella trincea M da cui ii ebbe rinvcnirncnli
,più a, bondanti c p'iù ,pregevoli esso era sconvolto e frammisto con
b
il ,precedente orizzonte a ceramica di.pinta dello stile di Capri. Dove
lu vi8lO puro. nella trincea N e p. esso era relativamente povero.
3) L'orizzonte successivo. attribuibile agli inizi dell'età dci bronta, é uno dci più ricchi e mcglio rappresentati sull'acropo li di Lip:lri. Di esso si , misero in luce anche i resti di due grandi capanne ava·
II i (Lam. VI. 6) .
La ceramica dipinta é ormai scomparsa . AI suo posto subentra una groiSolana ceramica d'impa~to, .parecchio razza e pesante,
decorata 'con inèisioni a crudo. Fra le forme più comuni e caratteristiche sono le scodelle emisferiche con ampia go la sotto l'orlo etIpanso, fornite di un ' ansa orizzontale a cannone posta solto la carena (Lam. VII, 1 y 2); gli scodelloni tronco-con ici fornili all'interno,
s ul fondo, di una grossa ansa a ,ponticello e di un'anselta minare
posta aJl'estcrno Quasi a contatto col fo ndo (Lam. VII, 4 y 5); i gran_
di orcì sfcrici con alto orlo ad imbuto iniorno alla bocca, sempre decorali con alcune linee incise orizzontali ana base dell'orlo, e con
due rilievi scmicircolari sulla spalla entro i Quali Blanno alcune
grandi cuppelle (Lam . VIII, 6); gli orcioletti minori forniti di un
ansa verticale a nastro dall'orlo alla spalla anch'cssi recanti i due rilievi scmicircolari sulla spalla e decorati cOn alcune linee ondulate
(}9) R. B. K. STEVENSON: "The Neollt.h!c Cultures or 80uth ~ Itall'''.
Proceedlng of tbe Prehl6t.orlc 8odety. 194'1. p. 85 : A. MOSBO : "
sta.z1Òn1 prel.storiche di Molfetta", Bari, 1904; " Molletta und. Matera", Lelpzlg,
1924 ; A. JA'M'A: "La Puglla preistorica", Bari, 1914 ; T , E. PEET : " Preh'-toric
F!nda at Matera". IJverpool Annals of Arohaeology
AnUtropology, 1909; Q.
QUAOLIATI: "Tombe neolitiche In Taranto e suo territorio". Bull Paletn.
n., XXXII. 1906 : U. RELLINl : "scavi preillt.orlcl .. Berra d·A1t.o", Not. Scavi.
1921i; " La p1u antica ceramica dipinta In Italia ", Roma, 1934; D. RIDOLA : "La
Orotta del ~il;trelll e la Grotta Punerarla in Matera", 1912 ; "lA! grandi trin·
cee preil;t.orlche di Ma tera. ... BuiL Paletn. I t.. XLIV· XLVI, 1924·26.
'&Il"
-78-
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CIVILTA PREISTORICHE
DE~
EOLIE
Il
orizzontali (Lam . VilI, 1 y 2), i vasi a fruttiera e a coppa IU alto
picdl!' co nico (Lam . VfIl , 3, 4 y 5), i vasetti minuscoli imitanli ora le
scodelle emisferiche, ora gli scodelloni tTOnco-conici, ora gli orcioli;
le larghe ciotole a calotla sferica decorale internamente con !arghi
solchi orizzontali sul fondo, i grandi dolii con piccolo orlo teso ad
imbuto e quattro piccole ansette applica te su ll a larga spalla, ecc.
(L,m . VII, 3 y 7).
La ceramica più rOzza di uso domestico, inornata é costituita sopr:lt ullo da grandi anfore sferoidali biansate (Lam . VII , 6) .
I motivi de'Ila decorazione incisa sono pochi e ritornano con
grande frequenza . Predominano sopratutto le linee orizzonta li ono
du late, ta lvolta alternale con linee rette o con file di punti. Frequenti, sopratutto negli scodell oni, sono corone di denti di lupo
punteggiali intorno agli orli e ai fondi. Compaiono anche con una
certa frequenza i cerchielti punteggiati o rosette di punti.
Frequ entemente nelle scodell e e scodclloni ~a decorazio ne si estende anche sotto H fo ndo .
L'industria litica ,perdura ancora abbondante e sempre cso'Iusivamente su ossidian:! . Numerose le macine piano.convesse, i macinel·
li, i pestell i. Di grande interesse é il rinvenimento in questo o riz·
zonte, e sopratulto nei suoi livelli più alti, di numerosi frammenti
di ceramica egea importata (Lam . VIII , 7, 8). N o n si trala Quì come
a Panarea, a Thapsos, a Cozzo del Pantano, a Matrensa, ecc. di ceramica miccnea del L H. III a, ma di una ceramica assai più anlica
corrispo ndente al periodo del più 'libero sviluppo dello slile naturalistico <:relClie, ricca ancora, nelle ~orme e nei ,motivi decorativi,
di tradizioni mcdio- minoiche. Si può ,p ensare che si tratti di ceramica cretese, che trova le ana-10gie più stringenti nel complesso vas_
col:are dci pozzo di Gypsooes dell'abitato di Cnono. (20) atlribui ·
bile ci06 agli inizi del L. M. I a e dalabile fra il ISSO e il 1500 a, C.
E 'la prim a volta che ceramica egea di et-.l così antica viene, trovata
ne ll'occidente cd cssa segna probabi lmente il primo I unto cronop
,l'ogico gicuro, la prima data fissa nella preistoria siciliapa.
4) Gli strati che a Questi si sovrappongono corrispondono all'orizzonte ben noto di Thapsos-Cozzo del Pantano, già da no i largamente cCplo rato nell e isole Eolie ai Milazzesc di Panarea , Nonostante
che nelle trincee H e I (Lam . IX, I) si siano meiiSC in luce tre ca·
panne ben conservate, perfettamente analoghe a Quelle di Panare:l,
(20)
A. EVANS: "The Pal.ace of Minos", n, 2, J), 549, fig, 349.
-
'i9 -
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12
LUIGI BERNABO BII.EA
a ppartenenti :I questo o rizzo nte, il co mplesso dei ri nvenimenti dd
esso riIcribile é in realtà piuttosto scarso.
In alcune trincee ad esempio (D ., F.) questo orizzonte mancaVl
affatto ed era rappresentato solo da p oc hi frammen ti sporadici che
comparivano negli strali di co ntatto fm i livelli ad essi superiori e
Quelli inferiori. Le fo rme c 'le decorazioni delle ceramiche sono
identiche a Quelle dci Milazzesc (Lam. IX, 5). Coppe s u alto ,piedC!
(Lam. IX, 2 y 3), bottiglie, a gra nde ansa verticale (Lam. IX, 4),
orci globul ari con orlo ad imbuto, sostegni di vasi di 'forma anu lare
(Lam. VIII, 9 y lO), tcglie. fr uttiere, grand i dolii con quattro piccole
anse alla base de l coll o c due maggio ri sul ve ntre (Lam . X, J), ecc.
Numerosi anche q uì le fuseruolc. i corn i fittili (Lam. VIII, 11), ccc.
Anche Qui si rinvcnne qualche frammenl o di cera mica appenninica,
i-mport,I(3 dalla penisola it3li3na e miccnca (L H Hl a). Partico•
.Ia rmente numerosi furono i contrassegni di tipo min oico-micc neo
sui vasi loca li (Lam . X. 2). L'industria 'litica é o rmai quasi scorn·
pa~a .
5) Un sottile stra to di incen dio sepa ra Questi strati della media
età del bro nzo da quelli ad essi sovrapposti, di gran lunga più po ·
tenli e p iù ricchi di essi.
In questi strati che corrispondono all a es trema fme deU'età del
bronzo e agli inizi dell'età del ferro si raccolse un materiale abbono
d;mtissi mo, nel Qualc si possono ri conoscere due fasi principali un"!
pi Ù arc3 ica (A) e una più evolu ta (B) .
N on sc mpre é stato possi bile distinguere stratigr 3 fi cam~n te con
grande eS3tezza Queste due fa si. Tuttavia all a seconda appart;e nt::
una gra nde ca p3nna irregolar me nte ovale della trincea D che, no n
ostante fosse stata già ,parzialment e distrutta da una cisterna mo de rna, ha restituito una enorme congerie d i materiale dai Quale é stato
possibi le ricostruire una cinq uantin3 d i vasi. Essa d 3 il panorama
piÙ completo dclla fase B e consenle che si defini sca , un pò con
il'aus i'lio della E tra,ig~afia, un pò per escl usione dei tipi, anche il pa ·
norama cultura le della fase A.
Osserviamo intanto che Questo lungo pe riodo pur venendo .:13
noi distinto in due fa si principali, sembra essere culturalmente un i·
ta rio. Si ha l'impressione d i trovarsi dinnanzi ad una continuità Ji
vita, nell a Quale le divisioni da noi impoSle risultano in certo modo
arbitrarie, essendo impossibi le determinare esalle cesure nell a con·
tinuit;Ì d"cll 'evol uzione. Purtuttavia Quando si considerino gli es tremi
di tale evol uzione le differenze appaio no sensibilissime. Le fa si ;u.
-BO_
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CIVII.TA PREISTORICHE DELLE EO LLE
13
caichc si ricollega no infatti anco ra strettamente all~ stazioni più taì.
dive della cultura «appennin ica» dell ' Italia peninsulare, le più re·
centi rientrano invcce o rmai nella facics del Villanoviano meridio.
naIe. Mentre infatti le culture della prima e media età del bronzo.)
era no di tipo nettamen te sic i·liano, 'Ie cu lture che stiamo ora esami.
n:lOdo si collegano invece strett amente all' Italia peninsulare.
E sse ci offrono Quindi una conferma della verità del fond o slo ri.
co dclle leggende di I.iparo c della colo nizzazione ausoni:!. delle isole
Eolie narrateci da Diodoro.
Crediamo Quindi legitt imo denominare :lUsonia ques ta civiltà di
o rigi ni cd attinenze peninsu'lari che compare in questo mo mento
nelle isole Eolie.
A,..çollio A. Presenta una faci es ancora nettamente «a ppennin i.
ca». Fra le formo più caratteristiche di csso SO IlO le scodelle o cio·
tale d 'impasto a superficie neraslra, con C\lrena più o meno accen·
tuata fr a il fondo e la parete (Lam. X, 3), che forma una modica
gola, c fornite ora di un ansa ad anello ve-rticalc COn soprelevazione
ad :Iscia, cilindro retta
co rnuta (Lam . X, 4' y 5), ora di un alta
ansa a piastra con foro centralc, sormo ntat a da un appendicc :l va·
Iute (L.1m . XI , I), che ricorda, in fOrma più semp'lificata, le stra ne,
complicate ansc d i Santa Paolina di Filottrano e delle altre stazioni
marchigiane studiate dal Rcllini (21) . Vi sono anche dell e padelle
piatte con ansa :Id anello da cui loi IDpartono I
parall elamente due appendici cilindriche sciccata mente tagliate.
Un ' alrra delle fo rme più caraueriSliche é il vaso a becco·ansa
(Lam . XI , 2), frequen te nelle stesse stazio ni marchigian c, a Toscanell a· lm olese (22), a Latronico (23), a Cuma (24). Un'altra é la situo
'la con ansa ad anello impostata trasver&al mcnte sulla sommità di un
ansa verticale a nastro (Lam . XI. 3).
Compaiono fin da questo tempo i grandi o rci biconici, con breve
ori CliO orizzontale intorno :llIa bocca. che preludo no ai tipi villanoviani , gener:.lmente ben fatti, lucidi c talvolta decorati con fa sci
orizzontali di solc hi (Lum . XI, 4 y 5).
°
(21) U. iRELLINI : "Le stazione enee
(22) R. PETAZZONI : "Stazioni preistoriche nella provincia di ~ogna",
Monwn. Ant. del LInceI, XXIV, 1916, col 243, Hg. IO-Il.
(23 ) U. RELLINI : "La Caverna di Latronico" , Monum. Antichi del LInceI,
XXIV, 1916. ng. 25.
(24 ) E. OABRICI : Meuma", Monum. Ant. del Lincel, XXII, 1913, tavv.
vm, &: XIll. &.
-81
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14
LUIGI BERNASO RREA
vaso ,più comune in Questi stra li é però la grande situla cilind rico ovoidale, di impaslo rozzo, no n 1evigato, spesso irrcgol:Jrmente plasmata. decorala con un cordo ne orizzontale, liscio o 3 impressioni d igi tali, corre nte p oco sallo l'orlo c interrotto da quall ro
prese a Iinguella orizzontal i, poco ,prominenti (1..301 . XI, 6 y 7) .
Vicine ad essi sono delle pento le sfcroidali p ur esse decorate con
cordo ne o rizzontale, fo rn ite di un ansa nastrifo r mc verticale.
Numerosa c varia é la serie degli o rciolcll i, tazzine, &codel! ine,
«c.
Ausonio 11. La capanna del];l !rinee:1 D ci ha dimOlllralo il perdurare delle grand i ciotole carena le con alta 3ns:! corn uta (L:lm . XII.
S), la quale, in Questa fase tarda , viene soven te :1 prcnd~ro la fo rn13
di un volto stilizzato (Lam XIT, 1. 2 y 8). Ma vicino :Id esse co mpaiono nuovi tipi di tazze c scodelle . Una del le forme più comuni
divont a ora lo scodell one largo , con orlo un pò rientrante, fornito
di un ansa a cord one o rizzon t:llc, mentre fra i tipi più fini é la t.aZZ:l
fonda a profilo rigonfio , decorata i'ntorno alI:! circonferenza con prominenze dista nziate sorm ontate da solchi semicireo la ri concent ricI,
fr a le quali si inl ramezzano angoli incisi. QUC6ta tazza, comune in
tutto il Villanoviano merid ionale , é fornita di un :msa sopre!evala
a pilaslrino o rizzonta tmen te scana lato che sostiene un nast ro , rinforza ta in genere da un po nticello mcdiano (Lam . XII, 3 y 4) .
Cont inuano i grandi orci biconici. le rozze situlc acquarie , le
pentole sferoidali c la varietà di scodellinc , tazze, orciol i (Lam . XII ,
6 y 7), ecc .. Si hanno ora vari tipi di dolii (Lam. XIII, ·1) e sono
comuni i grandi dein oi sferoi da li con o rlo ba&6O e robusto.
In questi strati co mpaiono anche frammenti di una cera mica di·
p int :1 con mQtivi geometrizzanti in bruno o rossiccio su fo ndo cmma, giallastro o rOS3 ingubbiato.
La cap:lIlna della tr incea D ci ha dato anche, in questo orizzonte nettamentc ita lico, alcu ni vasi che si riconoscono fa cilmente come
importazioni dall :1 Sicilia (La m. Xll, 9 y lO), ave trOV:lno risco ntri
, trin genti ssi mi nell'orizzonle di Cassib il e (2.15). del Oess ueri (26). di
Molino della B:l dia (27), delle capanne del l'A t hcnaio n di Siracusa
(28), in un o rizzo n!c cioè che ci riporta al IX c. alla prima metà
del l'VIII seco lo a. C.
(25)
(26)
P. ORSI : "Pantalica e C8sslbUe", Monuttl. AnI.. del Lineel, IX, 1899.
P. ORSI : "Pant.alica e Desliuerl", Ivl, XXI, 1913.
(2'1) P . ORSI: Bull. Pa.'etn. I t.. XXXI , 1905 (Molino Ba.dLa) .
(28) P . ORSI : "Gli scavi intorno all'Athenaion di S ir acUSA ... Monum. Ant..
del lJcel, XXV, 1919. ·col. 50f .regg.
[page-n-83]
CIVILlA PREISTORICHE DELJ...E EOLIE
IS
E quell:. dunque l'età a cui possiamo attribuire la fioritura dci
nostro Ausonio B mentre l'Ausonio A si é svolto probabilmente nei
due o tre secoli precedenti (XII-X 3 . C.)
D'altronde l'Ausonio B deve perdurare, impoverito e decaduto,
fino alla fondazione della colon ia greca di Lipari (580 il. C .. )
6) Gli strat i su periori corrispondono appunto alla Lipari greca
fondala dai Cnidii e dai Rodii reduci dalla infe1ice spedizione di
Pentatlo a Liliboo.
L.a conti nua ricerca di pietra per le costruz ioni della città
na, medievale e moderna ha lasciato sussistere ben poco dei
della cill:ì greca. Nella trincea G si é riconosciuto il tracciato
strada di età ellenisdca, con fognatura mediana, fiancheggiata
se più ricos truite fino alla avanzata età imperi ale.
romaruderi
di una
da ca ·
M3 si 60no trova ti sopratutlo in vari punti degli scarichi di cera·
miche di et:ì ben determinata, suggellati da battuti e pavimenti di
case. Alcuni di essi risalgono alla pri~a metlÌ del VI secolo, ai .primi
anni, cioè, di vita della città, altri sono più lardi . Negli strati arcaici
la ceram ica prevalente é Quella ionica mentre assai più scarsa é la
corinzia.
7) Agli strati greco-romani si &ovrappongono infine Quelli mcdievali e moderni, dai Qua li si ebbero bei frammenti di vasi ispanoarabi, di fabbriche italiane del rinasci mento, e sopratulto dei secoli
XVII -XV III. Anche Qui si ha un deposito suggellato, risalente for se
al tempo dell a cOstruzione delle grandi fortificazio ni spagnole (metà
del XVII secolo).
Gli scavi delle isole Eolie e SOpratutlo quelli dell'acropoli di Li.pari portano nu ova luce su molti .punti, e ta luni anche ai impo rtano
za fondamentale, della preistoria della Sicilia e dell ' Italia meridio·
naie, dandoci con una st ratigrafia sicura la successone delle culture
attraverso tutta -la preistoria recente dal neolitico alla piena età istorica e consentendoci di stabili re ,le più antiche date assolute fin 'o ra
raggiunte por il Mediterraneo occidentale. A parte il problema ancora insoluto della priorità o della coosistenza della ceramica imo
,pressa slen tinell ia na con le più antiche fasi della ceramica dip;n!3
dell o stil e di Capri, gli scavi di Lipari ci permettono di determinare
due fassi successive ben disrinte del neolitico a ceramiche dipinte.
La ,pri ma caratlerizzata dalla decorazione a bande o fiamme rosse
bordate di nero senza alcuna traccia di decorazione meandro·spiralica e ,perciò da conside rare emanazione della sfera cultu rale di Ses-
-,,-
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16
LUIGI BERNABO BREA
klo, l':lll ra ca ratterizzata invece dalla decorazione mcandro-spira lica
c perciò da ricollegare piuttosto all'orizzonto di Dimini.
Conferma siratigrafica di fatti d'altronde già da tempo accertali
in bilie a considerazioni tipo logiche (29) .
Ciò che più é interessante é 'la dimostrazione del falto che le
isole Eo.lie, dopo una prima eventuale fase stent inelliana in cui gr:lvitercbbcro verso la Sicilia. rientrano nell' orizzo nte cuhurale a cera·
mica dipinta dell' Ital ia meridionale, in quel complesso di civillà
di evidente derivazione bakanic3 :1 cui si é dato fin 'ora il nome di
apulo. matc ranc, giust ificato dalla prcvillenz3, se non dalla esclusivi.
t:ì delle scoperte, in lali regloni, ma che oggi ci rendiamo conto
dover essere Stato largamente d iffuso anche su l versante tirrenico
dell'Italia meridionale e forse anche sull:1 parte nord orientale della
Sicilia (paternò) (30).
Di notevole interesse é il rinvenimento di un frammento ceramico dello st ile di Serraferlicchio negli strati del neolitico su.pcriorc
(31) .
.
Esso ci attesta come questa cultura si sia afferm:lta in Sicilia in
un età in cui ancora fioriva nell 'Italia meridio nale la ceramica dipinta minia lurislica a motivi Oloandrospiralici e a tremolo marginato
dello Stile di Serra d'Alto. Le civi ltà caratterizzate da queste classi
d i ceramica sono infatti da considerare como due distinte branche
derivale entrambe dal grande complesso culturale del neolitico dell a
Grecia e dell a Balcania meridionale.
Se non chè la cultu ra apu lo-materana di Serra d' Alto deriva (arse da una (ase assa i arcaica, forse da un momenlo in iziale di tale civiltà e giunge poi ad esportare i suoi ,prodotti verso le isole Eolie
c 'le cos te nord-orien tali della Sicilia dopo aver elabora to i propri
ca ralle ri nelle sed i sud orientali della penisola ita li ana,
La cultura di Serraferlicchio sembra giu ngere invoce direttamente alla Sic ilia dalle coste della Ba'lcania, in un mo mento più avanzato q uando già le culture del neolitico B incominciano a risent ire
J'inftuenza del pro toell adico che incalza. Le analogie pi ù strette
sembrano essere infatti con' le stazioni dell' Acarnania e dell' Alban la
(29l
R. B. K . STEVENSON. op. clt.
I. CAPICI: .. AportJ. delle rioerche alla conosoent:l delle culture pres1cule·... Bull. Palet.n. IL, Il, 1938. p . 2. segg.
13l> P . E. ARIA8: "La s~ne preistorica di Serraferllccl'llo presso Agri·
gento ". Monum. AnI.. ciel LInce!, XXXVI, 1938.
( 3ù)
..
- -
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CIVIUA PREISTORI CHE DELLE EOLIE
,"
J7
(Astakos, 32, Velcia). Saremmo Quindi in un momento già in oltrato
della seconda metà del terzo millennio a . C.
Comp"lefamen tc nuovo, rispetto a Quanto fino a ieri conosccV
di Piano Quartara dell'isola di Panarea (33). che, appunto per il suo
isolamento, ci era diffidi e classificare ncl panorama della preisto ri,1
deUa Sicilia e dell'Italia meridionale.
Viene sponta neo chiederci qua'li attinenze, quali o rigini , Quale
:trca di diffusione abbia tale cultura che dilficilmente potremmo suppo rre escl usiva delle isole Eo lie. Il fatto stesso d ell a assol uta manca nza di argilla nell e isole e dclrimpossibil itiì quindi di una produ .
zione cera mica locale indica che i vasi che ne sono caratteristici devcno essere sta ti prodotti in Qualche zona vicina alla Sicilia o dcII'
IU'lia meridionale.
Ma I.. Sici lia no rd orientale e la Ca"l"abria sono purtroppo ancor
oggi dal punto di vista palet no logico terre incognite, delle Qua li r esp[o raz ione scient ifi ca non é neppur inizia t:!.
Ogni affe rmazione al riguardo sarebbe quindi prematu ra.
Tutto ciò che possiamo dire é che questa civiltà ci appare grosso
modo siocrona e parallela a Quel complesso di culture denominate
di S. Cono- Piano N otaro, Calafa rina o della Conca d ' Oro , note
nella Sicilia Sud-orient :ttc, meridionale Co Nord-occidentale (34) co n
le Qu:i1i essa sembra avere notevoli affinità, pur essendone nettamente differenzi at:1 per la forma dci vasi e per i motivi dell a loro decorazione. Pochissimi vasi identici a Quelli o ra rinvenuti ti Lipari esigo
to no fra i materiali delle necropoli d i to mbe a fo rno della Conca
d'Oro recentemente illuslr:tte dalla Sig.ra Marconi Savio. Sono pezzi isolat i, certamente importati , che com paio no sporadicamente in
un ambie nte culturale sostanzialmen te diverso.
Ma la 'loro associazio ne in Queste to mbe dell a Conca d 'Oro con
altre cl assi ceramiche ci conscnte di fare co nsiderazioni del massimo
int eresse.
Una ollet ta del tutt o identica a Quelle di Lipari, anchc'cssa sferoida le, con ansa vert ica le fra l'orlo e /a spalla, con ident ici rilievi
(32) S. BENTON; "Haghlos Nlkolaos near AstakOll In Acaman la ", Annual
or me Brltlsh School at Ahen!, XLII, 1947, p. 156 .segg.
(33) Not1zl.e Sca.vI, 1947, p. 222.
(34) L. BERNA.8Q BREA : ~ La. sucoess1one delle cultu re prelstorlcl~ In
Sl.cilla ", In AmpurtQ, In COnIO di stampa..
- 85 -
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18
LUIGI BERNABO BREA
semici rcola ri ai lati dell'ansa c identica decorazione costituila da
gruppi di segmen ti o rizzontali ondulati é fra il materiale delle tombe della Moa rda (35) (Lam. XIII , 2). Identici agli esempl ari liparesi
sono persino i p iù minuti particolari, Quali le piccole creste arcuale
all'allacco inferiore dell'ansa.
Alla Moa rda essa é associata con ceramiche dello st ile caratteristico a docorazione incisa , che proprio da Questa stazione e da Isnel·
lo prende il nome, che é una evidente derivazione dello stilo decorati vo del vaso ca mpan iforme fi o dla in quell a zona Nord-oecidenla1'c della Sicilia che é stala aperla all'i mportazione dci cam paniformc c ai con iali i con la p eni sola iberica. Altri due v:'lsetti. meno ti·
pici nella fo rma, ma non meno tipici per lo stile dell a lo ro decorazione identico a quello delle ceramic he di Lipar i, ,provengo no dalle
tombe di Vill afrat i (36) (L:lm. XI1I , 3) . In esse essi sono associati,
no n so lo co n tipici prodotti ceramici dell a Conca d'Oro, ma anche
col ben no to vaso campaniforme. Ora l'a ssociazione col vaso ca mo
paniforme in un medesi mo gruppo di to mbe di un lipo ceramico
che a Lipari é associato int.imamente con ce ramic he minoiehe del
L M I a, databili quindi esa ttam ente al XV I secolo a. C., pot rebbe
portare a considerazio ni assai importanti per '1a cronologia preis lorica dci Mediterraneo occidentale e della stessa E uropa.
Dobbiamo gua rdarci però dal trarre da questa assoc iazione indirClta, concl usioni troppo affrettate e radicali .
Dobbiamo tener ben present i alcuni dati di fatto essenziali .
In p rimo luogo a Villafrati non si tratla di to mbe a semplice
fossa che siano state chiuse al momento stesso dci loro scavo per
non essere più riaperte altro che dinnanzi ai nostri occhi, ma di
to mbo coll ettive nclle qu::di possono essere stati sepo'lli tutt i i membri di una stessa faRl iglia appa rtenenti anche a più generazioni e
quindi con differenziazi one cronologica notev.ole fra le in umazioni
più antiche Cl le più re<::enti.
Si aggiunga inoltre che non s.i tratta di una so la tomba, ma di
più to mbe analoghe, non melOdicamente scava te.
In secondo luogo le ceramiche che consi deriamo sono l'espressione art istica di una cultu ra, che può essersi sviluppal:l conservando gl'i stessi ca ratteri anche attraverso un periodo di tempo abb:ls(~) I . MAROONI BOVIO: "La cultura tipo COnca cI'Oro clelia SlclJlllo
Nord-Ocddentale", Monum. Ant. del Lincel, XL, 19H, tav. XII, l-S.
(36) I vl, tav. XIV, 4 e 5.
-
..
-
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CIVllTA PREISTORICHE DELLE EOUE
19
I:lnza , che null:! esclude, :!nzi é probabile, poss:! anche abbracciare
parecchi secoli.
Non l'i é Quindi una pro va sicura che i vasi di slile liparese siano
slali deposti nelle tombe di Villafrati contempo raneamente :!l bic·
chiere ca mpanifo rmc, nè che essi siano esatlamente contemporanei
agli esemplari analoghi che a Lipari si associ:mo a ceramiche del L
M. I a. Questa dup'lice , e quindi no n diretta, associazione consente
una certa elasticità alle nostre conclusioni cronologiche , consent e
cioè di considerare il campaniforme parecchio più antico dcII:! mc·
tà del XVI secolo a. C. E infatti alla Moarda cemmiche dell o stile
di Lipari sono associa te non co·1 ca mpaniforme, ma con un:! deriv3'
zio ne loc:lle dello stile di esso.
Si Ir,Ilt3 comunque della prim:! volt:l che i'J vaso ca mpaniforme
viene trov:!tb in :lssociazione, si3 pure non diretta, con cerami·
che egee di sicura d:!t:!zione ed é legittima la nostra speranza che
l:! prosecuzione degli scavi eoliani ci consenta presto di Irov:.re quesli prodotti ca ratteristici delle due fondamentali sfere culturali mcd i.
terranee in più dirella associazione fra loro.
Le isole Eolie ci appaiono dunque oggi fondamentalmente, e più
della stessa Sicilia, il punlo d'incontro dell'orienle e detl'occidente.
Allre interessanti considerazioni le nostre scoperte coliane ci
consentono di fare nei riguardi della cultura del Mil azzese, di Thapsos, di Cozzo del Pantano.
Nel Siracus:!no e in genere in tutta la Sicilia sud orientale e meridionale fiori sce nella prima metà del 11 millennio a. C. quella cui.
lura di Castelluccio nella quale abbiamo creduto di pOler distinguire nettamente due fasi (37), una più arcaica, rappresentai:! da S. Ip.
polito di Caltagirone e dalle Selle-Farine, ed una più recente co ro
le suo due facies locali si racusana o di Castelluccio e agrigentin:! o
di Mo nte d'Oro-Monte Aperto. Non entriamo quì nella spinos:! e
ancora non del lullo chiara questione della cultura di Serraferlic.
chio.
Le numerose e strellisime affinità che ,tegano la cultur:! di S. Ippolito c Castelluccio con le civiltà dell'Analolia pre ittita fanno ()en8:!re ad un vero c proprio movimento d i colonizzazione dalle coste
dell'Egeo verso le coste della Sicilia che più guardano verso l'O.
rienle.
(37) L. BERNABO BREA : "Preh1storlc CUlture Sequence In SlcL1y", In An·
nua! Report of the I nstltute of Arch aeology, London, 194.9: "La succuslone dci·
le culture ecc." In Ampurlas, clt.
-Irl-
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20
LU IGI RERNABO BREA
Dinnanzi all'ondata c3stell ucciana, arretra qudle. ch.!!!?!. ~H S.
Cono-Piano Notaro. che costit uiva ce rtamente il substtalo indigeno
su cui la nuova cultura Iransmarina viene ad imposta rsi. Questa
civil là di S. Cono. Piano Notaro sopravviver?! solo nella Sicilia Nord
occidenta le, transformandosi in quell a cultura della Conca d'Oro
di S. Cono-Pia no Notaro-Conca d'Oro, 'l'avvento della civiJtà di
Castelluccio c il suo sviluppo att rave rso lo due f:l.si note come parllllcio allo sviluppo della civiltà eoliana dell a prima età del bronzo,
che deve dunque aver avuto una durata assai lunga.
Ma ad un certo mo mento alla cultura di Castelluccio si sostituisce nell a Sicilia orientale la civiltà di Thapsos·Cozzo de'l Pan tano.
Del tutto oscure erano fin'ora le cause di tale cambiamento e le o ri.
gini, le attinenze, di Questa nova cu ltura.
Num erose sono le affinità c he essa p resenta con la civ iltà eolia na
della prima età del bronzo. Molte delle forme vascolari più ca ratt e·
ristiche di essa possono considerarsi come l'ovvio sviluppo di tipi
che di Quella erano propri mentre i motivi dell a decorazione di
Thapsos trovano nei prodotti di Quella cultura i loro logici precedenti .
Un diretto confronto delle ceramiche dell'orizzon te di Thapsos ,
e sopra tutto della sua {acies eoliana. con Quell e della prima età del
bronzo di Lipari, ci da la netta impressio ne che la civiltà di Thap.
sos possa essere in realtà considerata come la logica evoJuzione de'Ila civiltà eoliana della prima età del bronzo, evoluzione determi.
nata dall 'in flu enza che su di essa possono aver esercitato le due civiltà con cui essa é venuta in contatto: Quella «apenninica», dcII'
Italia pcninsulare e quella minoico- mieenea,
Molte dell e forme vascO'lari e delle decorazioni più caratteristi·
che di Tlwpsos e del Mil azzcse sono l'ovvio sviluppo di formo dci·
l:! prim :1 età del bronzo. Bas terebbe ri cordare i dolii con quattro
anselt e sulle spalle. gli orci da acqua, le oll e glob u'l:l ri co n bocc:1
ad imb uto nei quali evidentemente i ril ievi semici rco lari si trasfor.
mano nelle p iastre triangolari , la maggior parte dei vasetti grezzi
ino rnali ,
D'a ltra ,parte 'le scodelline minuscole su alto piede tubo lare di
Thapsos e di Matrens:1 no n sono altro che la traduzi o ne ceram ica
dell e lampade minoiche in sleatite e sono state forse proprio queste
- 88-
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CIVILTA PREISTORICHE DELLE EOLIE
21
a determinare la moda degli alti piedi tubolari cara lleriltica dell'
orizzonte di Thapsos.
Non poche altre forme di questa civiltà (teglie, anforetle. o ll elle, ecc.) imi tano pro to tipi minoico-micenei, mentre l'influenza appenninica si sente maggiormeme nella decorazione incisa, per esempio delle bOlliglic del Milazzese.
Altre ~o rme ceramiche proprie sopratutto della cult ura di Th ap~os nel Siracusa no sono inveee diretta continuazione d i forme ca~
tellucciane (pissidi glob ulari su alto piede, ccc.).
La civ iltà di Thapsos sembrerebbe Quindi segna re il prevalere
nel Siracusa no di influenze settentrio nali, provenienti forse dai lerritori nord orienta li della Sicilia e delle isole Eolie. li che spiegherebbe anche il fenom eno del probabile perdurare della cultur,!
dì tipo Castelluccia no nella Sicilia occidentale (Vallelunga).
Gli strat i superi ori , con fermandoci la veridicità dell e leggende
narrate da Diodoro ci mos trano l'avvento nelle isole Eo'lie di popolazio ni nu ove p rovenienti dalle cosle ausonie, e cioé dell'Italia
cent romerid ionale, portatrici, insieme a tu tto un nuovo complesli')
di civi lt à, :lOche di forma vascolari nuove, orci biconici, anse ad asc ia, cili nd ro rclte,cornute, ecc. del tutto estranee al mo ndo sicilia·
no. Le isole Eolie, che durante 'la prima e media età del bronzo avevano grav it ato verso la Sicilia, to rnano ora a gravi tare verso la peniso la .
Con la nuOva civil tà arriva il nuovo rito funerario, nuovo all a
Sicilia, dcll'incinerazione.
Nessuna tomba di qucsto periodo é sta ta purtroppo fin 'ora Irovata nelle iso'le Eolie, ma nella vicina Mil azzo si sta in questi
gio rn i scava ndo una vasta nccropo li di incinera ti, già precedentemente ind iz iata (38), 'le cui tombe, sovente assum ono il tipico :lSpella dell'orcio vi/lanoviano coperto dalla cioto la.
Le più ant ic he d i queste tombe offrendo scodello ni ~on ansa cilindro rette, le più recenti vasi co rinzi, d imos trano che questa necropol i si sviluppa pe r lutto il corso della civillà ausonia dalle sue
o rigi ni alla sua estinzione, perdurando anche per il primo secolo
della co lonizzaz ione greca quando già forso la rocca di Mylai era
c:lduta sotto il dominio dei Calcides i di Zanlele. Viene spontaneo il
(38)
P . GRIFFO : "Una necropoll preistoTlca ad lncInerulone nel Nord
Est 6ella S icilia", AtU R. Aoca.d. di Scienze, Lettere e Belle Art! di Palenno,
'942.
-89-
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22
LUT BERNARQ RREA
GI
ricordo della leggenda dei fi gli di Eolo che da Lipari estendono il
loro impero sulle coste siciliane e calabresi.
Si Ifallerebbe dunque di una ulteriore espansione di quelle genti
ausonie che due generazioni prima aveva no colonizza to Lipari, o ppure di Quei Siculi che la tradizione fa venire in Sicilia dall'lta'li a
pcninsularc tre generazioni (BO anni) prima della guerra di Troia
(E llanio , Filisto) o Ire secoli prima dell a fundnionc delle colo nie
greche di Sicilia (Tucididc) c cioè fra il X III e rXI secolo a. C.
Assa i inieresS3 nfc é il faUo che uno dci cinerari dell .. neeropoli
di Milazzo, c, dovremmo supporre, uno dci p iù antichi, é costituito
da un vaso glob ulare recante la tipica dccor3zionc dello stile di
Thapso8. E evidente che non si tratta di una to mba pi ù antica, pcrchè il rito dett' incinerazione, pe r quanto fin o ad oggi conosciamo.
é assolutamente estraneo alle genti d; ThapsoB che inumano in
to moo colettive:
Dobbiamo piuttosto pensare che quando le genti originarie della
penisola italiana si sono stanziate sulla rocca di Milazzo hanno trovato b regio ne ei rco nstante abitata da popolazioni ancora portatrici della cult ura di Thapsos e che sono entrali in COntatto con ~oro
&ca mbiando i prodott i.
U che ci attesterebbe il pe rdurare della cultura di Thaps06 almeno .nella cuspide N o rd est dell a Sicilia fino a quest'epoca che potremmo con una certa versimiglianza attribuire al XIIJXI secolo
a. C.
Nt'1 NordeSI della Sicilia e ne lle Eolie [a civiltà di Thapsos fi
dissolve dunque solto la spinta delle genti ausoni e e sicule.
.
All'incirca contempora neo deve essere il cedere dell a civiltà di
Thapsos a quella di Pantalica nel Siracusano.
Si abbando na no le agevoli sedi delle amene pi a ne costi ere c la
popol:lzione. certo soHo l'incalzare di una minaccia che mette in
pericolo 'la sua stessa esistenza cerca rifugio in eccelse ed impe rvie
zone montuose raggrupandosi ,p er la prima volta in grossi nuclei
urbani.
Vie n fatto d i chiederci se non sia no state proprio le inc ursioni
degli Ausoni di Lipari e dei Sic uli a determinare questa trasfo rm azione. E viene all a mente la ~pcdizio ne dell 'Eo lide XYlhos che fonda la città di Xanthia nella piana di Leontini.
Certo é però che della civiltà di Pantalica intimamen te coll egata
in tutti gl i aspetti della vita esteri ore alla Grecia submicenea del
XIl-X seco lo a. C. no n possono essere stati portatori quei siculi che
-00-
[page-n-91]
CIV1J.TA PREISTORICHE DELLE EOLIE
23
sa ppiamo esser giunti in Sicilia dall ' Italia e che dobbiamo quindi
pensare viventi in una forma di civiltà per lo meno alfine a Quelle
che fi o rivano in Quel tempo nella penisola .
Difficile e pericoloso é sto ricizzare la preistoria, ma non si può
comunque fare a meno di rilevare la stretta co ncordanza ch.e te recenti scoperte di Lipa ri e di Milazzo, attestandoci la prescnza nelle
iso le Eolie e in Sicilia di popolazio ni affini nella cultura e nei riti
funebri a queJ1e della penisola, offrono con la tradizione letteraria
che attesta, proprio sul finire dell 'età del Bro nzo e agli inizi dell'età
del Ferro la venuta dalrItalia di nuove popo lazioni ausonie e sicule, lc quali possono ben avere conquistalo po liticamente la Sicilia
conse ntendo che le popolazioni soggiogate continuassero nelle loro
Iradizi o ni cu'ltura li di derivazione indig~na fo rtemente influenzate
dal mondo miceneo.
-91_
[page-n-92]
TAVO LA A
-
TAVOLA RIASSUHTlVA DELLA PRElSTORIA E PROTOSTOR1A EO LIANA
Strlt Ilr. U
valica "lI'. cro,.11 1111 U,.rt
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UIo,,1 c.rrllponftntl .dlt iloh
" " . mina costallrlllana
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NEOLIT I CO ANTI CO
cerarnka impressa d.llo
di
StenUnel10 nel U,etu più bassi
ceram1ea d 'lmpa.lito lucida decorata a ,",trito.
Ceramica dipinta dello sUIe di Ca-
"'I.
pn.
Idolettl ecc.
NEOLIT ICO R ECENTE
ceramlea dipInta a t.remolo margtnato dello s tile di Matera - 8ern. d '
Alto.
ceramica rossa lucida.
A~
accartocciate, tubolari oa
rooehetto.
P RI MA ETA de l BRONZO
ceramica monocroma grigia decorata con Incisioni (denti di lupo, Unee
ondulate, nle di punti, ecc.)
Frammenti di oera.mlca mlnoica LM I A (1550- 1500 a. C.).
-
Llpo.rl Dl.ana.
Panarea Calcara strato In!.
IJparl Diana
Panarea Cal<:a.ra 'W'ato 8Up.
Panarea Piano Quartnra
.
MEDI A ETA de l BRONZO
ceramica mon~roma dello stile di
COppe su alto piede, bottiglie, olle
decorate, ecc.
ceramica appenninica Importata
dall'IWla.
cerarnka mioenea L H m A (XlV
sec. a. C.).
8egn.l gra1\c1 e contrassegni di tipo
mlnoieo-mioeneo.
Panarea VUlaggin del Milau.csc
C IVILTA AUSQN IA Fase A
ceramlea di tipo tlU'do appennlnl co dell 'Italia penlnsulare. Anse cornute, clUndro-rette e a volute, vasi a
orci bicon Ici,
l&<.
XII - X a. C.).
Milazzo Necropoll lo lnclneraz.lone
di Via XX settembre
tombe plll antlehe
(anse cilindro rette - VMO dello
stile di Tha))/jOS U5ato come OMuarlo)
CIVI.LTA AUSON IA Fase B
ceramica di tipo Villanoviano merldionale.
scodelle, coppe con ansa "
pilaatro, ecc.
ceramlea del tipo di Dasslblle Importata dalla Sicilia (Sec. IX- Vm a.
C.).
Milazzo
di
OSIIuarl
copertl con
(Probabile attardamento della clvllausonia 1lno alla colonizzazione
greca).
(Sporadlcl contatti con I greci at\.estati da un al")'ballos In terracotta
lnvet.riata di Oxtord).
Milazzo neeropoll a inclnerazlolle
di Via XX settembre
tombe plll recenti
protocorlnzll, corlru:1 e innlcl
Antore lonlehe e hydriai clcladlche
usate come ossua.rl.
(Fine VIll--VII sec. a. C.).
(St&nZ.Iamento lo Mylal del calcldesl dl Zankle 716 a. C,)
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8taru:lamento do! Cnldl. LI. .n
580 a. C.
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necropoll a Inclnerazlone
VIa. XX settembre
di tipo sud - vlllanoviano
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BERNABO.-"ClvUti delle Eolie"
LAM I.
Panarea.-Stazlone preistorica della Calcara
(Foto B. Brea )
[page-n-96]
LAM. VIlL
BERNABO. - "Chlltl delle Eolie"
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Upa:rl Acropoll Prima. eti del bronzo : l. e 2. Orcloll.- 3, • e ~. Vasi ad allO
plede.- 6. Orande orclo.-7 e 8. Pra.mmenU di ceramica. mlnolca del L. M.
I . a t.ro\·atl negli stra.tI della. prima. età del bronzo (capanna trincea 0) . Cultura tipo mlla.zuse.-9 e lO. SOI!5tegnl di va.sl. _ ll. COmo flttHe.
( ;.'ot.o B . Brea)
[page-n-97]
LAM. 1L
F'Ol narea.- 1l promontorio del MUazzese e ti v!llanio dell'età del br::mzo
(Foto D, Brea)
[page-n-98]
8E RNAB O. - ~ CivIltA
LAl\o(. III.
delle Eolie"
PanareL- Vl1bggio (leI Mllau.e.se. l . Capanna rett.angolare.-2. Capanne
miti (Idi. promontorio
all'es~re
(Foto B. Brea)
[page-n-99]
BERNAB (}.-"Chlltl delle Eolle
~
LAl\L IV.
M
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Panarea.- Vlllaftlo del Mil:w:cse. 1, 2 e 3, COppe su alto plede.- 4, Grande teg;la..
(Foto B. Brea.>
[page-n-100]
BERNABO.-"Clvllta. delle Eolie"
LAM. V.
Panare:a. - VlIlaggio del Mlla21.est. 1, Bottiglia ovoida!e. - 2, I.nrore:tta mlcenea.4, dolio quadrlansa to con sagno granco inciSo.
L1parL- Acropoil. 3, cer amica dello stile di 6tentlnello
(Polo B. B rea)
[page-n-101]
OERNA.B O. - "Clvllu. delle Eolie"
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LMI. .
------
Lipari. Acropoll.-6tra tl neol.lUel : 1. Vaso d'Impasto levlgato.- 2 e 3. Vul dipinti
dello atlle di caprl.-4. Vaso dipinto con d«:orazJone mlnlaturlstlea a tremolo
marginato del neolitico wperlore.- 5. Vaso dipinto con motivi derivati dal meandro con tremolo marginato del neolitico auperlore.-6. Capanna. ovale della prlm3
eti ciel broMO (Trincea O
).
- ..
(Poto B . Brea)
[page-n-102]
LAM. VI I.
6ERNAnO.- "ClvlltA delle Eolie"
Llpul Acropoll 'Prima età del bronzo; l e 2. Scoclelle.-3. Piatti decorati a so·
lcatura.- of e 5. Scodellone t roncooo(;6nloo.- 6. Grande orelo biansaro.-7. Grande
orcio.
(Foro D. Brea)
[page-n-103]
LML IX.
nERNABO.- " ClYll t.ill del le Eolie"
•
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•
•
•
•
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•
•••••
L1pazol Aeropoli.-Cultura tipo mllau.ese: l . La t rincea O-H-I v~ta del eampln ne della eatted~e. A .sln~t.ra capanne ovali della med.la eU. del bro=
(eultura del MUazzese, Thap.so$): a destra st.r"*d.a di età ellenistica-romana
con canale mediano d.I fognatura.- 2, 3. COppe su alto piede. Sotto le anse
eontruegnl Incisl-f. Bottlilla.~. Orande olIa con decorulone Incisa e a
rcllevo.
(Foto B. Brea)
[page-n-104]
LAM. X.
BERNABO.-" Clvlll.l delle Eolie"
ldpaz-L Acropoll.-CUltura tipo Milanese: t. Orande dolio con !legno grafico In·
clso.-2. Segni grallcl sotto l'an.sa dì coppa su alto plede.--6traU ausonH:
3. Ta.z:Une di fonne vane.--4. T azzine con anse sopreJevat.e.-5. Vari ti pi
(Foto
B. Bre:..)
[page-n-105]
LAM. X I •
BERNABO. - "Clvllt! delle Eolie"
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U parL Acropoll StraU ausonU: l . Tazza con ansa IiOprelevata a volute.-2 e 3.
Vas.! a becco-ansa e ansa trasversale suU'orlo.--4 e S. Grandi orcl- 6 e 7.
Sltule grezze decorate con cordoni
[page-n-106]
IlERNi\ BO.- ··C1vlltil de lle Eolie"
L1parl AcropolL StratU ausonl1: Capanna de la trincea O. 1-2. Ciotole.-3-4.
Coppe con anse soprelevate a pllastro. - 5. Scodellone con aMa comut.a.8. Grande ciotola blansata.-9- IO. Bottiglie di probabile Importazione slclllana.-6-7. Qrcloll ad alto collo della trincea. B.
L:\M. XII.
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Llparl Acropoli, Strati ausonl1: l, Grande do' lo della capanna ddla trincea D,2. Olletta di tipo !lparese della prima età del bronzo dalle tombe della
Moarda (P alermo) {Da Mar conl·Bovlo " La cultura tipo Conca d'Oro" , tav,
xn, 1),-3. Vassetto con decorazione di tipo liparese della prima età, del
bronzo da lle tombe di Villafrati (P alenno) (Da Marconl·Bovlo: " La cultu·
ra tipo Conca d'O ro" , tav, XIV, '),
~
~
[page-n-108]