Vilanova i Piera. Camí a la Prehistòria
2024
Full
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CAMMINO VERSO LA PREISTORIA
Dicembre 2021
Giugno 2022
Vilanova
y Piera
ITALIANO
C | Corona, 36 - 46003 València · www.museuprehistoriavalencia.es
VILANOVA Y PIERA. CAMMINO
VERSO LA PREISTORIA
Nel 2021 ricorre l’anniversario dei 200 anni dalla nascita Juan
Vilanova y Piera, uno scienziato valenciano sconosciuto dalla
maggior parte della popolazione. Ricercatore e divulgatore
poliedrico, laureato in Medicina, con un dottorato in Scienze,
detentore della cattedra di Geologia e Paleontologia, Juan
Vilanova, si unì con entusiasmo allo studio della Preistoria, di cui fu
una delle figure più accreditate durante la seconda metà del XIX
secolo.
Vilanova fu il prestigioso accademico che sostenne l’antichità
dei dipinti di Altamira e che insistette sull’esistenza di un’Età del
Rame, antecedente a quella del Bronzo. Fu anche l’autore della
prima opera spagnola che raccoglieva sia le conoscenze degli
studi preistorici che dei siti archeologici spagnoli conosciuti in quel
momento e fu, inoltre, il ricercatore che illustrò e divulgò, per la
prima volta, numerosi siti archeologici valenciani.
La mostra ruota intorno a quattro aree. La prima, l’Europa
in costruzione, nel cortile di accesso alla sala I, offre una
contestualizzazione del XIX secolo, periodo in cui visse Vilanova
(1821-1893), epoca di grandi cambiamenti politici, sociali,
scientifici, industriali ed economici. La seconda area, Vilanova
y Piera, all’interno della sala, riguarda sia la sua vita personale
che quella professionale e dà informazioni su come avvenne
il risveglio della Preistoria a partire dalla Geologia. Dopo uno
spazio di transizione, dove si invita alla riflessione sul concetto di
Preistoria, si accede a una terza area, Cammino verso la preistoria,
dove vengono mostrati due temi fondamentali e ricorrenti per
Juan Vilanova: la partecipazione a congressi internazionali di
Preistoria e l’importanza della divulgazione. Dopo aver presentato
i rapporti di Vilanova con altri ricercatori, si arriva all’ultima area,
L’eredità di Vilanova, dove spiccano due aspetti correlati: il Fondo
documentario e bibliografico da cui questa mostra ha avuto origine
e i contributi più rilevanti di Vilanova alla Preistoria.
L’EUROPA IN COSTRUZIONE
L’Europa del XIX secolo è caratterizzata da una profonda
trasformazione delle condizioni di vita della sua popolazione, sia
in senso politico che economico e sociale. La costruzione degli stati
nazionali si consolida durante questo secolo, in cui l’Europa riuscirà
a imporre al resto del mondo, contemporaneamente, il suo dominio
coloniale e i suoi modelli di conoscenza. Paesi come la Germania o
l’Italia si unificano durante questo periodo; altri, come la Francia,
la Spagna o il Regno Unito, consolidano strutture nazionali con
molte caratteristiche in comune. Queste nuove nazioni stanno
gradualmente costruendo un nuovo sistema produttivo chiamato
rivoluzione industriale. Questa trasformazione implica la comparsa
di fabbriche, di innumerevoli nuovi prodotti e l’inizio del consumo
di massa. Insieme a questo cambiamento, la borghesia raggiunge
un ruolo decisivo in tutti i settori. Lo scenario di questa nuova classe
dirigente non è altro che la città, che si espande fino a limiti mai visti
precedentemente. L’aumento demografico nel corso del secolo e
l’esodo rurale verso la città sono anche la base di una nuova classe
sociale, il proletariato.
L’Europa tra il 1821 e il 1893
Solo sei anni separano la nascita di Juan Vilanova y Viera e la
fine delle guerre napoleoniche, in cui il Regno Unito sostituirà
la Francia come potenza dominante in Europa. Queste guerre
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distruggono lo stato spagnolo, che perde quasi tutte le sue
colonie americane e approfondisce il suo declino politico ed
economico. L’aristocrazia europea cede gradualmente il posto
alla borghesia non solo nel possesso della ricchezza, ma anche
nel processo decisionale politico.
L’Europa nel 1893
Alla morte di Vilanova, nel 1893, l’Europa ha consolidato
il suo modello di Stati nazionali. Tutti i paesi, con intensità
diverse, partecipano anche a un modello capitalista di
produzione industriale in cui la borghesia liberale domina
lo scenario economico e politico. I parlamenti e le esperienze
democratiche sostituiscono gradualmente le monarchie
assolutiste. La competizione tra le nazioni europee si espande
al di fuori dei confini europei in tutto il mondo, creando diversi
imperi coloniali. Queste tensioni terminarono pochi anni dopo
nella prima guerra mondiale.
La donazione
La mostra è stata resa possibile grazie alla generosa
donazione, fatta da Juan Marsiá Vilanova e da sua nipote
Natalia Mansilla Masiá, di documentazione e altri materiali
scientifici e personali, di proprietà di Juan Vilanova y Piera,
depositati nella Biblioteca del Museo di Preistoria di Valencia.
VILANOVA Y PIERA
Juan Vilanova y Piera nacque a Valencia il 5 maggio 1821, in
una famiglia appartenente alla borghesia rurale di Alcalà de
Xivert (in provincia di Castellón). Durante la sua adolescenza
si trasferì prima a Valencia, dove si laureò in Medicina e
Scienze, e poi a Madrid per frequentare il dottorato in Scienze
Naturali. Dopo aver detenuto diverse cattedre nelle università
spagnole, intraprese un soggiorno di quattro anni in Europa
per completare gli studi in Geologia. Questo viaggio segnò la
sua carriera professionale e fu l’inizio di molti viaggi scientifici
in tutta Europa. Al suo ritorno divenne il primo detentore della
cattedra di Geologia e Paleontologia dell’università spagnola,
anche se non si dedicò solo a queste discipline poiché le sue
inquietudini scientifiche e divulgative lo accompagnarono
per tutta la sua vita. Così, quando la Preistoria incrociò il suo
cammino, egli non ebbe dubbi e si convertì nel principale
referente della Preistoria spagnola della seconda metà del XIX°
secolo.
Vilanova personale (una storia di famiglia)
Francisca de Paula Pizcueta fu la donna con cui Juan Vilanova
trascorse la sua vita. Dal loro matrimonio, celebrato a Valencia
nel 1858, nacquero cinque figli.
Francisca era figlia del medico e botanico José Pizcueta, rettore
dell’Università di Lettere di Valencia, che era stato il professore
di Vilanova. Come la maggior parte delle donne borghesi del
XIX° secolo, il suo ruolo era circoscritto all’ambito domestico.
Tuttavia, Vilanova e sua moglie, sebbene conservatori,
optarono per un’educazione diversa per le loro figlie, offrendo
loro l’opportunità di accedere alla nuova Scuola di Istitutrici
dell’Associazione per l’insegnamento delle donne.
Tra Valencia e Madrid
Nonostante la famiglia Vilanova-Pizcueta si fosse stabilita a
Madrid, si trasferiva regolarmente a Valencia per fare visita ai
familiari e trascorrervi l’estate, occasioni in cui Juan Vilanova
organizzava escursioni e prospezioni e teneva conferenze.
Vilanova era appassionato di musica, opera e teatro e aveva
una stretta relazione con politici conservatori e con il mondo
della cultura, come il poeta Vicente Querol e il politico e storico
Antonio Cánovas del Castillo, lo scrittore Juan Valera e il
giornalista Teodoro Llorente.
Vilanova. Un erudito e naturalista del XIX°
Vilanova pensava che la scienza stimolasse la
modernizzazione dei Paesi. Membro e fondatore, tra le altre
cose, della Società Spagnola di Storia Naturale e della Società
Antropologica Spagnola, sosteneva sia la creazione di società
accademiche, così importanti nel XIX secolo, sia i congressi
scientifici. Il suo cattolicismo lo portò a difendere le teorie
creazioniste e ad opporsi alla teoria dell’evoluzione, oggetto
di duri dibattiti, anche se il suo essere moderato lo portò, in
varie occasioni, a ricevere critiche da alcuni ecclesiastici.
Vilanova. Geologo e paleontologo
Juan Vilanova fu prima di tutto un geologo e paleontologo.
Frutto di questo lavoro sono il Manuale di Geologia (1860) e il
Compendio di Geologia (1872), pubblicazione in cui vengono
descritti per la prima volta in Spagna i resti di un dinosauro.
Per molti anni, oltre alle sue lezioni all’università, tenne dei
corsi di queste discipline presso l’Ateneo di Madrid. Vilanova
fu anche membro della Commissione della Mappa Geologica
ed elaborò le memorie geologiche di Castellón (1859), Teruel
(1863) e Valencia (1867 e 1893). Allo stesso modo, preparò
quella di Alicante, anche se non la pubblicò.
DALLA GEOLOGIA ALLA PREISTORIA
Alla fine del XVIII° secolo e agli inizi del XIX° secolo, i progressi
della geologia, la lettura verticale del tempo proposta dalla
stratigrafia e lo sviluppo della Paleontologia, ebbero come
conseguenza l’aumento delle ipotesi sull’età della Terra che
fino a quel momento si considerava essere di 6.000 anni,
secondo il calcolo basato sulla Bibbia.
L’inizio della Preistoria fu problematico visto che il suo studio
implicava l’antichità e l’origine dell’umanità. La posizione
biblica era totalmente contraria alla nuova teoria che
presupponeva che la specie umana fosse frutto dell’evoluzione
di altri esseri viventi.
Il consolidamento della Preistoria arrivò poi con la
dimostrazione della coesistenza dell’essere umano con altri
animali già estinti.
Taglio stratigrafico
La Preistoria prende dalla geologia parte della sua metodologia.
Questo è il caso tanto dell’importanza della stratigrafia per
ordinare ed interpretare il registro archeologico, quanto il fatto di
impiegare diversi strumenti per identificare i vari periodi. Pertanto,
la presenza di determinati utensili litici e ossei, o di ceramica e
metallo in un secondo momento, indicherà l’appartenenza ad
un periodo culturale specifico. Questo è ciò che viene chiamato
fossile guida. Inoltre, come in Geologia, si utilizzano i nomi dei siti
archeologici che si considerano rappresentativi per denominare le
distinte tappe: sono i periodi-tipo.
Prime prove
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I reperti di Boucher de Perthes nelle terrazze di Abbeville
(Francia) dimostrarono, nel 1858-59, la coesistenza della
specie umana con animali già estinti considerati allora
antidiluviani, con cui si inizia ad ammettere l’antichità
dell’esistenza dell’essere umano. Nel 1863, la scoperta di una
mandibola umana nel sito archeologico di Moulin Quignon
rafforzò questa teoria, dato che questa mandibola fu ritrovata
insieme a utensili litici e resti di animali estinti. La prova
decisiva della contemporaneità della specie umana con alcuni
animali estinti e della sua capacità artistica, emerse nel 1864
quando Lartet trovò nel rifugio della Madelaine (Francia), un
frammento di zanna di mammut con un’incisione di questo
animale.
Storia versus Preistoria
Fino al XIX secolo la storia dell’umanità era narrata dalla
Bibbia e gli esseri umani erano considerati discendenti di Noè.
Una volta evidenziata la coesistenza di questi con specie di
animali già estinti, fu accettata l’antichità. In questo contesto
sorse il concetto di Preistoria che prese come base del suo
metodo la Geologia mentre la Storia erudita si occupò dei
periodi documentati dalle fonti scritte.
La somiglianza tecnologica degli oggetti preistorici in
pietra e ossa con la cultura materiale delle società indigene
contemporanee in Australia e in America portò alla loro
equiparazione nel discorso scientifico. Pertanto, furono
assegnate diverse fasi di sviluppo in base alla presenza di
alcuni oggetti o altri. Sull’ultimo gradino dello sviluppo c’era
la società europea del XIX secolo. Questa prospettiva era il
risultato di una particolare concezione della storia, che dava
priorità all’innovazione tecnologica e alla scrittura.
CAMMINO VERSO LA PREISTORIA
Il concetto di preistoria divenne popolare tra i circoli accademici
durante la seconda metà del XIX secolo in seguito a varie
scoperte in Europa. Questa nuova disciplina studiava sia i
materiali scoperti per caso nelle miniere, nelle cave e nelle
opere di ingegneria, che quelli che furono il risultato dei primi
scavi archeologici. I paesi scandinavi, la Gran Bretagna, la
Germania e la Francia spiccarono presto negli studi della
preistoria e le loro scoperte furono incorporate nei diversi
discorsi nazionali, vedendo negli scavi la possibilità di stabilire
legami con un passato remoto. L’interesse principale in questi
momenti iniziali si concentra sulla periodizzazione della
preistoria, sulla classificazione tipologica dei materiali o
sull’antichità della specie umana. Tutti questi argomenti sono
stati esplorati da Juan Vilanova y Piera durante la sua carriera
di ricercatore. Inoltre, Vilanova difese e diffuse in Spagna
concetti così importanti come il Mesolitico o l’Età del Bronzo e
pubblicò la prima sintesi della preistoria peninsulare.
dell’epoca parteciparono a questi incontri in diverse città
europee e, grazie ai loro dibattiti e discussioni, facilitarono
l’emergere di un quadro europeo per la ricerca sulla preistoria.
Juan Vilanova sfruttò al meglio questi incontri per incorporare
nuove idee e diffondere le scoperte che venivano fatte in varie
parti del Paese, in particolare su quelle che aveva visitato e
investigato nel nostro territorio e nell’ambito peninsolare.
Parigi 1867
Vilanova andò a Parigi nel 1867 come oratore spagnolo al
II Congresso Internazionale di Antropologia e Archeologia
Preistorica. Questo evento coincise con la più spettacolare
Esposizione Universale tenutasi fino a quel momento. I
membri del Congresso furono in grado di discutere su quali
esseri umani avessero abitato le grotte preistoriche o quali
popolazioni avessero reso possibile l’emergere della società
del bronzo in Europa. Vilanova ascoltò per la prima volta a
questo congresso numerosi concetti e nuove metodologie
di lavoro. I partecipanti ebbero l’opportunità di visitare la
prima mostra di materiali preistorici nel Gabinetto di Storia
del Lavoro dell’Esposizione Universale e di partecipare,
durante un’escursione a Levallois, a una pratica pionieristica di
archeologia sperimentale.
Copenaghen 1869
Il viaggio di Vilanova in Danimarca nel 1869 coincise con
un periodo rivoluzionario in Spagna in cui si realizzarono
importanti progressi democratici e sociali. Vilanova si recò
a Copenaghen con Francisco Tubino, suo amico, giornalista
e preistorico, con il quale partecipò al IV Congresso
Internazionale di Antropologia e Archeologia Preistorica.
La scelta del luogo per l’incontro non fu casuale. I danesi
erano stati i primi a stabilire una sequenza cronologica per
la preistoria basata sul cambiamento tecnologico: l’età della
pietra, del bronzo e del ferro. Questa sequenza, in generale,
dura fino ad oggi. Durante il suo viaggio di ritorno dalla
Scandinavia Vilanova visiterà alcuni dei principali siti preistorici
in Europa.
Lisbona 1880
Il IX Congresso Internazionale di Antropologia e Archeologia
Preistorica si tenne a Lisbona nel 1880. Il congresso, inaugurato
dal re del Portogallo e con la presenza di ministri, del corpo
diplomatico e dei principali funzionari dello stato, si spostava
durante le escursioni in treni esclusivi e persino in una nave da
guerra della marina portoghese. Durante le sessioni ci sono
stati intensi dibattiti concernenti l’età del rame e del bronzo.
A questo proposito, Vilanova difese sempre l’esistenza di
un’età del rame nella preistoria, considerata particolarmente
significativa nella penisola iberica. Inoltre, Vilanova propose
di visitare Altamira con una delegazione di membri del
Congresso, una proposta che fu respinta.
I Congressi Internazionali di Antropologia e
Archeologia Preistorica
Divulgazione scientifica
Gabriel de Mortillet e Édouard Desor organizzarono nel 1865 il
primo Congresso di Antropologia e di Archeologia Preistorica
per unificare gli studi finora un po’ sparsi sulla preistoria. I suoi
creatori cercavano di affrontare scientificamente il passato e
stabilire una nuova metodologia di studio. Si tennero quattordici
incontri internazionali, antecedenti di congressi internazionali
che continuano ad esistere ancora oggi. I principali ricercatori
Nonostante l’arretratezza rispetto agli altri paesi europei,
la divulgazione culturale e scientifica spagnola subì una
trasformazione senza precedenti durante la seconda metà
del XIX secolo. Questo cambiamento fu una conseguenza
dell’aumento delle classi medie e alte urbane. Le loro nuove
abitudini culturali e il desiderio di svago intellettuale sono
fondamentali per l’emergere di casinò, atenei, società museali,
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mostre o incontri nei caffè. Spazi a cui si uniscono l’opera,
il teatro o i giardini come luoghi con enorme popolarità tra
la borghesia. Grazie a una maggiore libertà di stampa,
comparvero centinaia di nuovi giornali, riviste e libri.
L’esistenza, per la prima volta, di una stampa di massa favorì
la diffusione dei nuovi modelli culturali associati alla borghesia,
così come la divulgazione dei progressi scientifici e tecnologici
e l’arrivo di nuove idee. Juan Vilanova y Piera usò tutti i mezzi
di divulgazione disponibili all’epoca per diffondere le sue
scoperte, conoscenze e opinioni.
Orale
Oltre al suo lavoro d’insegnamento presso l’Università, Vilanova
mantenne un ruolo attivo nella diffusione delle sue idee in vari
forum. La sua partecipazione a seminari, riunioni, comitati
scientifici e presentazioni sono centinaia ed ebbe luogo in
numerose parti della Spagna. La conservazione fino ai giorni
nostri di molti dei suoi discorsi ci permise di conoscere il suo
modo di esprimersi in pubblico e il processo di creazione di
questi interventi orali. Uno dei luoghi preferiti di Vilanova per
diffondere le sue idee fu l’Ateneo Scientifico e Letterario di
Madrid, dove fu il primo a tenere corsi sulla preistoria.
seguito in pubblicazioni come Origine, natura... e Geologia
e protostoria iberica. Mantenne anche legami con i fratelli
Siret, visitando, al ritorno da un congresso ad Algeri, gli
scavi archeologici che stavano effettuando nel sud-est della
penisola. All’interno di questo gruppo è importante segnalare
anche Francisco Tubino, Juan de Dios de la Rada e perfino
suo fratello, José Vilanova, un ingegnere minerario con il quale
prospettò in molte occasioni e che fu un partner di spicco della
Società Archeologica Valenciana.
Manifesto esplicativo Llibre Siret
I fratelli Siret diedero uno dei contributi più straordinari alla
preistoria peninsulare. Scoprirono e scavarono le culture di
El Algar e Los Millares, documentando migliaia di oggetti e
stabilendo la prima sequenza culturale dal Neolitico al Bronzo
della Spagna sud-orientale. Trasferirono la loro ricerca in una
magnifica monografia in due volumi, la cui prima tiratura fu
di 100 copie. L’opera ricevette il Premio Martorell, dotato di un
ricco premio, e la medaglia d’oro delle esposizioni universali di
Toulouse e Barcellona. Vilanova visitò gli scavi archeologici per
diversi giorni al ritorno da un congresso ad Algeri (1881). Il libro
faceva parte della sua biblioteca privata.
Scritta
La produzione scritta di Vilanova è travolgente. Dal suo primo
lavoro pubblicato nel 1858 all’ultimo, lo stesso anno della sua
morte, più di duecentocinquanta titoli mostrano il suo impegno
per la diffusione in riviste scientifiche, opuscoli o libri. Alcuni dei
libri di Vilanova passeranno ai posteri come punto di riferimento
nel suo campo, come il Manuale di Geologia applicato
all’Agricoltura e alle Arti Industriali (1860-61), Origine, natura
e antichità dell’uomo (1872) o Geologia e Protostoria iberiche
(1894). Vilanova pubblicò anche numerosi articoli sulla stampa,
il che evidenzia la sua partecipazione al giornale Las Provincias,
fondato nel 1866 e il primo mezzo di comunicazione dove fece
conoscere alcuni dei siti da lui visitati.
Espositiva
Già ai tempi quando era un giovane borsista a Parigi Vilanova
partecipò attivamente all’acquisizione di collezioni geologiche
e archeologiche. A volte, i materiali erano il risultato di proprie
indagini e, in altri casi, grazie a contatti e acquisti da parte di
terzi. Alcuni di essi servirono a mostrare in Europa i progressi
della preistoria nella penisola iberica, apparendo in numerose
pubblicazioni e opere di riferimento. Gran parte degli oggetti
archeologici che acquisì nel corso della sua vita alla fine furono
depositati nel Museo Nazionale di Scienze Naturali e nel Museo
Archeologico Nazionale.
LA PREISTORIA NEL XIX° SECOLO
La preistoria spagnola nel XIX° secolo.
Alcuni legami di Vilanova
Juan Vilanova condivise l’interesse per la preistoria peninsulare
con altri ricercatori di diversi campi del sapere con cui si
rapportò. Vale la pena menzionare l’ingegnere minerario
e geologo Casiano de Prado, pioniere della disciplina, che
incorporò il sito archeologico di San Isidro a Madrid nella
preistoria europea già nel 1862. Nel caso di Manuel de
Góngora, Vilanova agì in qualità di esperto per valutare i
materiali che voleva donare al Museo Archeologico Nazionale.
Inoltre, gli diede alcune delle incisioni che appariranno in
L’EREDITA’ DI VILANOVA
Juan Vilanova trascese oltre il XIX° secolo per i suoi
contributi alla Preistoria. La documentazione generata nel
corso della sua vita, la sua raccolta documentaria, ci ha
permesso di approfondire la sua figura al di là dei suoi scritti.
Il fondo documentario di Vilanova, una finestra sul
passato
Il fondo documentario e bibliografico di Juan Vilanova y
Piera nel Museo di Preistoria di Valencia ha un grande valore
poiché riunisce i libri di rinomati ricercatori del XIX° secolo
che costituivano la sua biblioteca privata, le prime edizioni
delle sue pubblicazioni, manoscritti originali, corrispondenze,
taccuini di campo e di viaggio, mappe, planimetrie, disegni,
schizzi, accreditamenti, titoli accademici e onorifici, medaglie,
distintivi... Contiene anche un gran numero di fotografie di
famiglia, tra cui un dagherrotipo di lui da giovane. Inoltre,
sono presenti immagini di altri ricercatori con cui coincise nelle
molteplici conferenze a cui partecipò.
Il costante riutilizzo della carta (fatture, pubblicità,
corrispondenza, ricevute...) per elaborare i suoi scritti permise
di ricostruire parte della vita quotidiana sia del nostro
personaggio che della piccola borghesia del XIX° secolo.
Aprendo finestre verso il futuro. Contributi alla Preistoria
Oltre alla sua teoria sull’esistenza di un’Età del Rame
precedente a quella del Bronzo, alla sua definizione del
Mesolitico come periodo compreso tra il Paleolitico e il
Neolitico, alla difesa dell’antichità dei dipinti di Altamira
e oltre a essere un intermediario tra la scienza europea e
spagnola, Juan Vilanova visitò e divulgò molti siti i cui successivi
scavi archeologici fornirono preziose informazioni sulla vita
durante la Preistoria. Parpalló, Cova Negra, Bolomor, Ereta del
Pedregal, Les Llometes, Cabezo Redondo, Avellanera e Cova
Pastrana sono solo alcuni esempi. Questi sono insediamenti
chiave per gli studi preistorici sia valenciani che europei. Molti
di loro sono stati scavati e studiati dal Museo della Preistoria di
Valencia.
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CAMMINO VERSO LA PREISTORIA
Dicembre 2021
Giugno 2022
Vilanova
y Piera
ITALIANO
C | Corona, 36 - 46003 València · www.museuprehistoriavalencia.es
VILANOVA Y PIERA. CAMMINO
VERSO LA PREISTORIA
Nel 2021 ricorre l’anniversario dei 200 anni dalla nascita Juan
Vilanova y Piera, uno scienziato valenciano sconosciuto dalla
maggior parte della popolazione. Ricercatore e divulgatore
poliedrico, laureato in Medicina, con un dottorato in Scienze,
detentore della cattedra di Geologia e Paleontologia, Juan
Vilanova, si unì con entusiasmo allo studio della Preistoria, di cui fu
una delle figure più accreditate durante la seconda metà del XIX
secolo.
Vilanova fu il prestigioso accademico che sostenne l’antichità
dei dipinti di Altamira e che insistette sull’esistenza di un’Età del
Rame, antecedente a quella del Bronzo. Fu anche l’autore della
prima opera spagnola che raccoglieva sia le conoscenze degli
studi preistorici che dei siti archeologici spagnoli conosciuti in quel
momento e fu, inoltre, il ricercatore che illustrò e divulgò, per la
prima volta, numerosi siti archeologici valenciani.
La mostra ruota intorno a quattro aree. La prima, l’Europa
in costruzione, nel cortile di accesso alla sala I, offre una
contestualizzazione del XIX secolo, periodo in cui visse Vilanova
(1821-1893), epoca di grandi cambiamenti politici, sociali,
scientifici, industriali ed economici. La seconda area, Vilanova
y Piera, all’interno della sala, riguarda sia la sua vita personale
che quella professionale e dà informazioni su come avvenne
il risveglio della Preistoria a partire dalla Geologia. Dopo uno
spazio di transizione, dove si invita alla riflessione sul concetto di
Preistoria, si accede a una terza area, Cammino verso la preistoria,
dove vengono mostrati due temi fondamentali e ricorrenti per
Juan Vilanova: la partecipazione a congressi internazionali di
Preistoria e l’importanza della divulgazione. Dopo aver presentato
i rapporti di Vilanova con altri ricercatori, si arriva all’ultima area,
L’eredità di Vilanova, dove spiccano due aspetti correlati: il Fondo
documentario e bibliografico da cui questa mostra ha avuto origine
e i contributi più rilevanti di Vilanova alla Preistoria.
L’EUROPA IN COSTRUZIONE
L’Europa del XIX secolo è caratterizzata da una profonda
trasformazione delle condizioni di vita della sua popolazione, sia
in senso politico che economico e sociale. La costruzione degli stati
nazionali si consolida durante questo secolo, in cui l’Europa riuscirà
a imporre al resto del mondo, contemporaneamente, il suo dominio
coloniale e i suoi modelli di conoscenza. Paesi come la Germania o
l’Italia si unificano durante questo periodo; altri, come la Francia,
la Spagna o il Regno Unito, consolidano strutture nazionali con
molte caratteristiche in comune. Queste nuove nazioni stanno
gradualmente costruendo un nuovo sistema produttivo chiamato
rivoluzione industriale. Questa trasformazione implica la comparsa
di fabbriche, di innumerevoli nuovi prodotti e l’inizio del consumo
di massa. Insieme a questo cambiamento, la borghesia raggiunge
un ruolo decisivo in tutti i settori. Lo scenario di questa nuova classe
dirigente non è altro che la città, che si espande fino a limiti mai visti
precedentemente. L’aumento demografico nel corso del secolo e
l’esodo rurale verso la città sono anche la base di una nuova classe
sociale, il proletariato.
L’Europa tra il 1821 e il 1893
Solo sei anni separano la nascita di Juan Vilanova y Viera e la
fine delle guerre napoleoniche, in cui il Regno Unito sostituirà
la Francia come potenza dominante in Europa. Queste guerre
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distruggono lo stato spagnolo, che perde quasi tutte le sue
colonie americane e approfondisce il suo declino politico ed
economico. L’aristocrazia europea cede gradualmente il posto
alla borghesia non solo nel possesso della ricchezza, ma anche
nel processo decisionale politico.
L’Europa nel 1893
Alla morte di Vilanova, nel 1893, l’Europa ha consolidato
il suo modello di Stati nazionali. Tutti i paesi, con intensità
diverse, partecipano anche a un modello capitalista di
produzione industriale in cui la borghesia liberale domina
lo scenario economico e politico. I parlamenti e le esperienze
democratiche sostituiscono gradualmente le monarchie
assolutiste. La competizione tra le nazioni europee si espande
al di fuori dei confini europei in tutto il mondo, creando diversi
imperi coloniali. Queste tensioni terminarono pochi anni dopo
nella prima guerra mondiale.
La donazione
La mostra è stata resa possibile grazie alla generosa
donazione, fatta da Juan Marsiá Vilanova e da sua nipote
Natalia Mansilla Masiá, di documentazione e altri materiali
scientifici e personali, di proprietà di Juan Vilanova y Piera,
depositati nella Biblioteca del Museo di Preistoria di Valencia.
VILANOVA Y PIERA
Juan Vilanova y Piera nacque a Valencia il 5 maggio 1821, in
una famiglia appartenente alla borghesia rurale di Alcalà de
Xivert (in provincia di Castellón). Durante la sua adolescenza
si trasferì prima a Valencia, dove si laureò in Medicina e
Scienze, e poi a Madrid per frequentare il dottorato in Scienze
Naturali. Dopo aver detenuto diverse cattedre nelle università
spagnole, intraprese un soggiorno di quattro anni in Europa
per completare gli studi in Geologia. Questo viaggio segnò la
sua carriera professionale e fu l’inizio di molti viaggi scientifici
in tutta Europa. Al suo ritorno divenne il primo detentore della
cattedra di Geologia e Paleontologia dell’università spagnola,
anche se non si dedicò solo a queste discipline poiché le sue
inquietudini scientifiche e divulgative lo accompagnarono
per tutta la sua vita. Così, quando la Preistoria incrociò il suo
cammino, egli non ebbe dubbi e si convertì nel principale
referente della Preistoria spagnola della seconda metà del XIX°
secolo.
Vilanova personale (una storia di famiglia)
Francisca de Paula Pizcueta fu la donna con cui Juan Vilanova
trascorse la sua vita. Dal loro matrimonio, celebrato a Valencia
nel 1858, nacquero cinque figli.
Francisca era figlia del medico e botanico José Pizcueta, rettore
dell’Università di Lettere di Valencia, che era stato il professore
di Vilanova. Come la maggior parte delle donne borghesi del
XIX° secolo, il suo ruolo era circoscritto all’ambito domestico.
Tuttavia, Vilanova e sua moglie, sebbene conservatori,
optarono per un’educazione diversa per le loro figlie, offrendo
loro l’opportunità di accedere alla nuova Scuola di Istitutrici
dell’Associazione per l’insegnamento delle donne.
Tra Valencia e Madrid
Nonostante la famiglia Vilanova-Pizcueta si fosse stabilita a
Madrid, si trasferiva regolarmente a Valencia per fare visita ai
familiari e trascorrervi l’estate, occasioni in cui Juan Vilanova
organizzava escursioni e prospezioni e teneva conferenze.
Vilanova era appassionato di musica, opera e teatro e aveva
una stretta relazione con politici conservatori e con il mondo
della cultura, come il poeta Vicente Querol e il politico e storico
Antonio Cánovas del Castillo, lo scrittore Juan Valera e il
giornalista Teodoro Llorente.
Vilanova. Un erudito e naturalista del XIX°
Vilanova pensava che la scienza stimolasse la
modernizzazione dei Paesi. Membro e fondatore, tra le altre
cose, della Società Spagnola di Storia Naturale e della Società
Antropologica Spagnola, sosteneva sia la creazione di società
accademiche, così importanti nel XIX secolo, sia i congressi
scientifici. Il suo cattolicismo lo portò a difendere le teorie
creazioniste e ad opporsi alla teoria dell’evoluzione, oggetto
di duri dibattiti, anche se il suo essere moderato lo portò, in
varie occasioni, a ricevere critiche da alcuni ecclesiastici.
Vilanova. Geologo e paleontologo
Juan Vilanova fu prima di tutto un geologo e paleontologo.
Frutto di questo lavoro sono il Manuale di Geologia (1860) e il
Compendio di Geologia (1872), pubblicazione in cui vengono
descritti per la prima volta in Spagna i resti di un dinosauro.
Per molti anni, oltre alle sue lezioni all’università, tenne dei
corsi di queste discipline presso l’Ateneo di Madrid. Vilanova
fu anche membro della Commissione della Mappa Geologica
ed elaborò le memorie geologiche di Castellón (1859), Teruel
(1863) e Valencia (1867 e 1893). Allo stesso modo, preparò
quella di Alicante, anche se non la pubblicò.
DALLA GEOLOGIA ALLA PREISTORIA
Alla fine del XVIII° secolo e agli inizi del XIX° secolo, i progressi
della geologia, la lettura verticale del tempo proposta dalla
stratigrafia e lo sviluppo della Paleontologia, ebbero come
conseguenza l’aumento delle ipotesi sull’età della Terra che
fino a quel momento si considerava essere di 6.000 anni,
secondo il calcolo basato sulla Bibbia.
L’inizio della Preistoria fu problematico visto che il suo studio
implicava l’antichità e l’origine dell’umanità. La posizione
biblica era totalmente contraria alla nuova teoria che
presupponeva che la specie umana fosse frutto dell’evoluzione
di altri esseri viventi.
Il consolidamento della Preistoria arrivò poi con la
dimostrazione della coesistenza dell’essere umano con altri
animali già estinti.
Taglio stratigrafico
La Preistoria prende dalla geologia parte della sua metodologia.
Questo è il caso tanto dell’importanza della stratigrafia per
ordinare ed interpretare il registro archeologico, quanto il fatto di
impiegare diversi strumenti per identificare i vari periodi. Pertanto,
la presenza di determinati utensili litici e ossei, o di ceramica e
metallo in un secondo momento, indicherà l’appartenenza ad
un periodo culturale specifico. Questo è ciò che viene chiamato
fossile guida. Inoltre, come in Geologia, si utilizzano i nomi dei siti
archeologici che si considerano rappresentativi per denominare le
distinte tappe: sono i periodi-tipo.
Prime prove
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I reperti di Boucher de Perthes nelle terrazze di Abbeville
(Francia) dimostrarono, nel 1858-59, la coesistenza della
specie umana con animali già estinti considerati allora
antidiluviani, con cui si inizia ad ammettere l’antichità
dell’esistenza dell’essere umano. Nel 1863, la scoperta di una
mandibola umana nel sito archeologico di Moulin Quignon
rafforzò questa teoria, dato che questa mandibola fu ritrovata
insieme a utensili litici e resti di animali estinti. La prova
decisiva della contemporaneità della specie umana con alcuni
animali estinti e della sua capacità artistica, emerse nel 1864
quando Lartet trovò nel rifugio della Madelaine (Francia), un
frammento di zanna di mammut con un’incisione di questo
animale.
Storia versus Preistoria
Fino al XIX secolo la storia dell’umanità era narrata dalla
Bibbia e gli esseri umani erano considerati discendenti di Noè.
Una volta evidenziata la coesistenza di questi con specie di
animali già estinti, fu accettata l’antichità. In questo contesto
sorse il concetto di Preistoria che prese come base del suo
metodo la Geologia mentre la Storia erudita si occupò dei
periodi documentati dalle fonti scritte.
La somiglianza tecnologica degli oggetti preistorici in
pietra e ossa con la cultura materiale delle società indigene
contemporanee in Australia e in America portò alla loro
equiparazione nel discorso scientifico. Pertanto, furono
assegnate diverse fasi di sviluppo in base alla presenza di
alcuni oggetti o altri. Sull’ultimo gradino dello sviluppo c’era
la società europea del XIX secolo. Questa prospettiva era il
risultato di una particolare concezione della storia, che dava
priorità all’innovazione tecnologica e alla scrittura.
CAMMINO VERSO LA PREISTORIA
Il concetto di preistoria divenne popolare tra i circoli accademici
durante la seconda metà del XIX secolo in seguito a varie
scoperte in Europa. Questa nuova disciplina studiava sia i
materiali scoperti per caso nelle miniere, nelle cave e nelle
opere di ingegneria, che quelli che furono il risultato dei primi
scavi archeologici. I paesi scandinavi, la Gran Bretagna, la
Germania e la Francia spiccarono presto negli studi della
preistoria e le loro scoperte furono incorporate nei diversi
discorsi nazionali, vedendo negli scavi la possibilità di stabilire
legami con un passato remoto. L’interesse principale in questi
momenti iniziali si concentra sulla periodizzazione della
preistoria, sulla classificazione tipologica dei materiali o
sull’antichità della specie umana. Tutti questi argomenti sono
stati esplorati da Juan Vilanova y Piera durante la sua carriera
di ricercatore. Inoltre, Vilanova difese e diffuse in Spagna
concetti così importanti come il Mesolitico o l’Età del Bronzo e
pubblicò la prima sintesi della preistoria peninsulare.
dell’epoca parteciparono a questi incontri in diverse città
europee e, grazie ai loro dibattiti e discussioni, facilitarono
l’emergere di un quadro europeo per la ricerca sulla preistoria.
Juan Vilanova sfruttò al meglio questi incontri per incorporare
nuove idee e diffondere le scoperte che venivano fatte in varie
parti del Paese, in particolare su quelle che aveva visitato e
investigato nel nostro territorio e nell’ambito peninsolare.
Parigi 1867
Vilanova andò a Parigi nel 1867 come oratore spagnolo al
II Congresso Internazionale di Antropologia e Archeologia
Preistorica. Questo evento coincise con la più spettacolare
Esposizione Universale tenutasi fino a quel momento. I
membri del Congresso furono in grado di discutere su quali
esseri umani avessero abitato le grotte preistoriche o quali
popolazioni avessero reso possibile l’emergere della società
del bronzo in Europa. Vilanova ascoltò per la prima volta a
questo congresso numerosi concetti e nuove metodologie
di lavoro. I partecipanti ebbero l’opportunità di visitare la
prima mostra di materiali preistorici nel Gabinetto di Storia
del Lavoro dell’Esposizione Universale e di partecipare,
durante un’escursione a Levallois, a una pratica pionieristica di
archeologia sperimentale.
Copenaghen 1869
Il viaggio di Vilanova in Danimarca nel 1869 coincise con
un periodo rivoluzionario in Spagna in cui si realizzarono
importanti progressi democratici e sociali. Vilanova si recò
a Copenaghen con Francisco Tubino, suo amico, giornalista
e preistorico, con il quale partecipò al IV Congresso
Internazionale di Antropologia e Archeologia Preistorica.
La scelta del luogo per l’incontro non fu casuale. I danesi
erano stati i primi a stabilire una sequenza cronologica per
la preistoria basata sul cambiamento tecnologico: l’età della
pietra, del bronzo e del ferro. Questa sequenza, in generale,
dura fino ad oggi. Durante il suo viaggio di ritorno dalla
Scandinavia Vilanova visiterà alcuni dei principali siti preistorici
in Europa.
Lisbona 1880
Il IX Congresso Internazionale di Antropologia e Archeologia
Preistorica si tenne a Lisbona nel 1880. Il congresso, inaugurato
dal re del Portogallo e con la presenza di ministri, del corpo
diplomatico e dei principali funzionari dello stato, si spostava
durante le escursioni in treni esclusivi e persino in una nave da
guerra della marina portoghese. Durante le sessioni ci sono
stati intensi dibattiti concernenti l’età del rame e del bronzo.
A questo proposito, Vilanova difese sempre l’esistenza di
un’età del rame nella preistoria, considerata particolarmente
significativa nella penisola iberica. Inoltre, Vilanova propose
di visitare Altamira con una delegazione di membri del
Congresso, una proposta che fu respinta.
I Congressi Internazionali di Antropologia e
Archeologia Preistorica
Divulgazione scientifica
Gabriel de Mortillet e Édouard Desor organizzarono nel 1865 il
primo Congresso di Antropologia e di Archeologia Preistorica
per unificare gli studi finora un po’ sparsi sulla preistoria. I suoi
creatori cercavano di affrontare scientificamente il passato e
stabilire una nuova metodologia di studio. Si tennero quattordici
incontri internazionali, antecedenti di congressi internazionali
che continuano ad esistere ancora oggi. I principali ricercatori
Nonostante l’arretratezza rispetto agli altri paesi europei,
la divulgazione culturale e scientifica spagnola subì una
trasformazione senza precedenti durante la seconda metà
del XIX secolo. Questo cambiamento fu una conseguenza
dell’aumento delle classi medie e alte urbane. Le loro nuove
abitudini culturali e il desiderio di svago intellettuale sono
fondamentali per l’emergere di casinò, atenei, società museali,
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mostre o incontri nei caffè. Spazi a cui si uniscono l’opera,
il teatro o i giardini come luoghi con enorme popolarità tra
la borghesia. Grazie a una maggiore libertà di stampa,
comparvero centinaia di nuovi giornali, riviste e libri.
L’esistenza, per la prima volta, di una stampa di massa favorì
la diffusione dei nuovi modelli culturali associati alla borghesia,
così come la divulgazione dei progressi scientifici e tecnologici
e l’arrivo di nuove idee. Juan Vilanova y Piera usò tutti i mezzi
di divulgazione disponibili all’epoca per diffondere le sue
scoperte, conoscenze e opinioni.
Orale
Oltre al suo lavoro d’insegnamento presso l’Università, Vilanova
mantenne un ruolo attivo nella diffusione delle sue idee in vari
forum. La sua partecipazione a seminari, riunioni, comitati
scientifici e presentazioni sono centinaia ed ebbe luogo in
numerose parti della Spagna. La conservazione fino ai giorni
nostri di molti dei suoi discorsi ci permise di conoscere il suo
modo di esprimersi in pubblico e il processo di creazione di
questi interventi orali. Uno dei luoghi preferiti di Vilanova per
diffondere le sue idee fu l’Ateneo Scientifico e Letterario di
Madrid, dove fu il primo a tenere corsi sulla preistoria.
seguito in pubblicazioni come Origine, natura... e Geologia
e protostoria iberica. Mantenne anche legami con i fratelli
Siret, visitando, al ritorno da un congresso ad Algeri, gli
scavi archeologici che stavano effettuando nel sud-est della
penisola. All’interno di questo gruppo è importante segnalare
anche Francisco Tubino, Juan de Dios de la Rada e perfino
suo fratello, José Vilanova, un ingegnere minerario con il quale
prospettò in molte occasioni e che fu un partner di spicco della
Società Archeologica Valenciana.
Manifesto esplicativo Llibre Siret
I fratelli Siret diedero uno dei contributi più straordinari alla
preistoria peninsulare. Scoprirono e scavarono le culture di
El Algar e Los Millares, documentando migliaia di oggetti e
stabilendo la prima sequenza culturale dal Neolitico al Bronzo
della Spagna sud-orientale. Trasferirono la loro ricerca in una
magnifica monografia in due volumi, la cui prima tiratura fu
di 100 copie. L’opera ricevette il Premio Martorell, dotato di un
ricco premio, e la medaglia d’oro delle esposizioni universali di
Toulouse e Barcellona. Vilanova visitò gli scavi archeologici per
diversi giorni al ritorno da un congresso ad Algeri (1881). Il libro
faceva parte della sua biblioteca privata.
Scritta
La produzione scritta di Vilanova è travolgente. Dal suo primo
lavoro pubblicato nel 1858 all’ultimo, lo stesso anno della sua
morte, più di duecentocinquanta titoli mostrano il suo impegno
per la diffusione in riviste scientifiche, opuscoli o libri. Alcuni dei
libri di Vilanova passeranno ai posteri come punto di riferimento
nel suo campo, come il Manuale di Geologia applicato
all’Agricoltura e alle Arti Industriali (1860-61), Origine, natura
e antichità dell’uomo (1872) o Geologia e Protostoria iberiche
(1894). Vilanova pubblicò anche numerosi articoli sulla stampa,
il che evidenzia la sua partecipazione al giornale Las Provincias,
fondato nel 1866 e il primo mezzo di comunicazione dove fece
conoscere alcuni dei siti da lui visitati.
Espositiva
Già ai tempi quando era un giovane borsista a Parigi Vilanova
partecipò attivamente all’acquisizione di collezioni geologiche
e archeologiche. A volte, i materiali erano il risultato di proprie
indagini e, in altri casi, grazie a contatti e acquisti da parte di
terzi. Alcuni di essi servirono a mostrare in Europa i progressi
della preistoria nella penisola iberica, apparendo in numerose
pubblicazioni e opere di riferimento. Gran parte degli oggetti
archeologici che acquisì nel corso della sua vita alla fine furono
depositati nel Museo Nazionale di Scienze Naturali e nel Museo
Archeologico Nazionale.
LA PREISTORIA NEL XIX° SECOLO
La preistoria spagnola nel XIX° secolo.
Alcuni legami di Vilanova
Juan Vilanova condivise l’interesse per la preistoria peninsulare
con altri ricercatori di diversi campi del sapere con cui si
rapportò. Vale la pena menzionare l’ingegnere minerario
e geologo Casiano de Prado, pioniere della disciplina, che
incorporò il sito archeologico di San Isidro a Madrid nella
preistoria europea già nel 1862. Nel caso di Manuel de
Góngora, Vilanova agì in qualità di esperto per valutare i
materiali che voleva donare al Museo Archeologico Nazionale.
Inoltre, gli diede alcune delle incisioni che appariranno in
L’EREDITA’ DI VILANOVA
Juan Vilanova trascese oltre il XIX° secolo per i suoi
contributi alla Preistoria. La documentazione generata nel
corso della sua vita, la sua raccolta documentaria, ci ha
permesso di approfondire la sua figura al di là dei suoi scritti.
Il fondo documentario di Vilanova, una finestra sul
passato
Il fondo documentario e bibliografico di Juan Vilanova y
Piera nel Museo di Preistoria di Valencia ha un grande valore
poiché riunisce i libri di rinomati ricercatori del XIX° secolo
che costituivano la sua biblioteca privata, le prime edizioni
delle sue pubblicazioni, manoscritti originali, corrispondenze,
taccuini di campo e di viaggio, mappe, planimetrie, disegni,
schizzi, accreditamenti, titoli accademici e onorifici, medaglie,
distintivi... Contiene anche un gran numero di fotografie di
famiglia, tra cui un dagherrotipo di lui da giovane. Inoltre,
sono presenti immagini di altri ricercatori con cui coincise nelle
molteplici conferenze a cui partecipò.
Il costante riutilizzo della carta (fatture, pubblicità,
corrispondenza, ricevute...) per elaborare i suoi scritti permise
di ricostruire parte della vita quotidiana sia del nostro
personaggio che della piccola borghesia del XIX° secolo.
Aprendo finestre verso il futuro. Contributi alla Preistoria
Oltre alla sua teoria sull’esistenza di un’Età del Rame
precedente a quella del Bronzo, alla sua definizione del
Mesolitico come periodo compreso tra il Paleolitico e il
Neolitico, alla difesa dell’antichità dei dipinti di Altamira
e oltre a essere un intermediario tra la scienza europea e
spagnola, Juan Vilanova visitò e divulgò molti siti i cui successivi
scavi archeologici fornirono preziose informazioni sulla vita
durante la Preistoria. Parpalló, Cova Negra, Bolomor, Ereta del
Pedregal, Les Llometes, Cabezo Redondo, Avellanera e Cova
Pastrana sono solo alcuni esempi. Questi sono insediamenti
chiave per gli studi preistorici sia valenciani che europei. Molti
di loro sono stati scavati e studiati dal Museo della Preistoria di
Valencia.
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